Di Redazione
La redazione di SuperNews intervista il dg della Savino Del Bene Volley Francesco Paoletti. Qui il link all’articolo originale.
Tra i tanti temi, la condizione di salute delle atlete e della società, la sua opinione in merito alla cancellazione della stagione e sulle conseguenze economiche di tale scelta. Paoletti conclude, poi, con il suo augurio per il futuro della pallavolo.
Sulla chiusura del campionato.
Entravamo nella fase più importante della competizione, quella in cui si raggiungono i vari traguardi: quelli del campionato italiano e quelli della Coppa dei Campioni, nella quale la Savino Del Bene era ancora in corsa. Tuttavia, vi è la consapevolezza che non c’era altra soluzione se non questo tipo di provvedimento da parte della FIPAV.
Sulla possibilità di una sospensione della stagione, come per il calcio.
Sono discipline diverse, con tempistiche e modalità di tesseramento dei giocatori molto diverse tra loro. Il calcio è mosso da interessi economici molto distanti da quelli della pallavolo. Quindi, io non ritengo sbagliata la scelta della Federazione, anche perché la priorità è quella della salute di tutti.
Promozioni e retrocessioni.
La Federazione Italiana Pallavolo si è espressa abbastanza chiaramente: per nessuna categoria, dalla Serie A alle serie regionali, saranno concesse promozioni o retrocessioni. Quindi, gli organici dei vari campionati saranno quelli del momento in cui si è fermata la stagione.
Perdite economiche della società.
Le perdite economiche sicuramente riguarderanno in gran misura i mancati incassi delle partite. La cosa più importante è capire, nei prossimi mesi, quella che sarà la capacità dei nostri partner di poter onorare gli impegni presi con noi. Sicuramente ci sarà una perdita derivata anche dalla mancata visibilità di questi sponsor, dal momento che non appariranno nel periodo più importante della stagione sportiva.
Strumenti per riprogrammare il futuro.
Serviranno nuove idee e rinnovato entusiasmo. Ci dovrà essere la volontà di lanciare nuove giovani atlete e dare loro un’opportunità. Bisognerà costruire un mondo pallavolistico nuovo, che possa ripartire in maniera sostenibile dal movimento, dal momento che le ripercussioni economiche che questa pandemia causerà in Italia saranno pesanti