Di Redazione
Nella mattinata di oggi Francesco Paoletti, direttore sportivo della Savino Del Bene Scandicci, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha tracciato il bilancio della prima parte di stagione della squadra toscana. L’appuntamento è stato anche l’occasione per un annuncio “semi-ufficiale”: la Savino Del Bene, non appena sarà possibile, disputerà le sue gare casalinghe al neonato Palazzo Wanny, l’impianto voluto da Wanny Di Filippo che ospiterà le “cugine” de Il Bisonte Firenze.
“È una struttura importante per tutta la regione, che sicuramente non brilla per la presenza di impianti adeguati al movimento pallavolistico – ha detto Paoletti – come dimostra il fatto che negli anni scorsi siamo dovuti ‘emigrare’ a Siena e Montecatini. Avere un palazzetto del genere a Firenze sarà una grande risorsa“.
Positivo il giudizio del dirigente della Savino Del Bene sui primi mesi dell’annata: “Siamo contenti del rendimento che la squadra sta offrendo fino ad ora. Non posso non essere dispiaciuto per la mancata qualificazione alla Final Four di Coppa Italia, ma sapevamo che avremmo avuto delle difficoltà: eravamo riusciti a fare un solo allenamento prima della gara con Busto Arsizio, che ha meritato sul campo la qualificazione. Sono i momenti che stiamo vivendo e non possiamo sottrarci. Sicuramente nella seconda parte della stagione dovremo concretizzare le nostre ambizioni: riconquistare un posto in Champions League, prima di tutto, e poi andare il più avanti possibile in Challenge Cup“.
Paoletti ha poi ripercorso il difficile inizio di stagione, con gli infortuni di Merlo e Camera e il cambio di nazionalità di Antropova che hanno condizionato le strategie di mercato: “Siamo dovuti tornare ad operare in una situazione in cui non ritenevamo ce ne fosse più bisogno – ha detto riferendosi alla sostituzione di Milanova con la giovane Moschettini – anche perché era difficile mantenere ancora una palleggiatrice straniera“.
Inevitabile un riferimento ai problemi causati dalla nuova ondata della pandemia di coronavirus: “È una situazione con la quale ci dobbiamo scontrare anche quest’anno. Io reputavo che questa stagione potesse svolgersi in modo più simile a quello a cui eravamo abituati, non mi aspettavo che gennaio iniziasse con una situazione così traumatica per il nostro movimento. Sicuramente gli stop forzati hanno inciso, ma è inutile accampare alibi perché è una situazione con tutte le squadre dovranno fare i conti. Anche da un punto di vista normativo, c’è un continuo aggiornamento delle norme che rende difficile programmare“.
“Un atleta – ha continuato Paoletti – è come una macchina di grossa cilindrata, se la tieni ferma in garage per 10 giorni quando poi la rimetti in moto puoi riscontrare delle problematiche che prima non avevi. Questi lunghi stop poi generano altri problemi, perché magari non giochi per 3 settimane e poi devi giocare tante partite con pochi giorni di riposo tra una e l’altra. D’altra parte, le date del campionato sono fisse e questo impone dei recuperi in tempi molto stretti. Sta emergendo chiaramente il tema del numero di gare troppo elevato nell’arco della stagione: un atleta ha anche bisogno di momenti di riposo, altrimenti si incorre in un numero crescente di infortuni, come sta accadendo nelle ultime stagioni“.
Sul rendimento fino a questo momento non eccezionale di Hanna Orthmann il ds ha detto: “È sicuramente una giocatrice in cui abbiamo grande fiducia e sappiamo benissimo che nella seconda parte della stagione avremo bisogno di tutte le atlete della nostra rosa: il pensiero è che possa rivelarsi molto importante anche lei. Non abbiamo dubbi sulle sue qualità, speriamo che possa ritrovare la sua forma migliore dopo la sosta forzata“. Il ds della Savino Del Bene è invece stato molto prudente sulla possibilità di confermare Brenda Castillo nel ruolo di libero: “Vedremo che tipo di ambizioni avremo e se queste potranno conciliarsi con i costi. Sicuramente vorremmo però evitare di esaurire in partenza tutti i posti per le straniere“.
Infine un pensiero sulla situazione dei campionati: “In Serie A2 c’è un numero molto elevato di squadre, che credo depauperi un po’ la qualità delle partite. Penso che bisognerebbe ridurlo e che aiuterebbe anche la possibilità di avere due straniere. Per quanto riguarda la A1, siamo alla terza stagione condizionata dal Covid: questo richiederebbe una maggiore possibilità di date per i recuperi. Poi è chiaro che la riduzione della capienza e le restrizioni all’accesso degli spettatori non facilitano la prosecuzione dell’attività: si aggrava una situazione già difficile e le notizie non inducono a un grande ottimismo. Noi facciamo pallavolo perché sia fruibile dai tifosi e perché si possa offrire uno spettacolo“.
(fonte: YouTube Savino Del Bene Volley)