Scherzo da Preti… Cantù vince la settima gara su otto battendo e agganciando Catania

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Di Redazione

Il Pool Libertas Cantù espugna anche il PalaCatania e firma il settimo successo negli ultimi otto incontri agganciando proprio i siciliani al quinto posto in classifica. Quella siciliana è una battaglia così come all’andata (vinta 2-3 al Parini dall’Elios Messaggerie Catania), anche se per i primi due parziali i brianzoli sembrano avere qualcosa in più degli avversari, la partita alla fine è molto equilibrata. Catania arrivava da due prestazioni poco convincenti e contro il Pool Libertas ha dimostrato di aver ritrovato il suo gioco e la carica del suo regista, l’italoargentino Finoli, vera anima della squadra. Sarà insomma una battaglia tra almeno cinque squadre per due posti per tutto il girone di ritorno.

Catania ancora orfana dell’ex centrale del Pool Libertas, Federico Mazza per i postumi di un incidente stradale avvenuto prima di Natale. Gradi non è disponibile così Puleo gira Corrado da schiacciatore a opposto. Viene schierata così in zona tre la diagonale Porcello-Reina, capitan Finoli in regia con Corrado opposto, i due laterali Bonacic e Chillemi, Pricoco libero. Cantù risponde con il consueto sestetto degli ultimi match, ovvero Baratti in regia con Santangelo opposto, capitan Monguzzi con il vice Robbiati al centro, Cominetti Jr e Preti laterali, Butti libero, che rimane anche per la fase di difesa.

I brianzoli sono in palla e con il morale alle stelle dopo le ultime prestazioni, dall’altra parte una squadra che si sta invece ricostruendo dopo alcuni passaggi a vuoto. Il Pool Libertas parte subito bene avanti 9-12. Il ritorno di Catania è un fuoco di paglia perché i brianzoli grazie a un ace di Preti arrivano al +5 (10-14 con un ace di Preti, sarà il migliore in campo per il Pool Libertas con 23 punti).

Bonacic tiene in partita Catania (8 punti per lui solo nel primo parziale) un muro su Preti Catania è a -3 16-19. Ancora Preti risolve un’azione difficile. Santangelo va al servizio sul 17-21, risponde Bonacic, con due punti consecutivi 19-21, quando Cominetti chiama il time out. Finoli sbaglia un tocco di seconda intenzione, Preti si regala un nuovo ace, mentre il 24 lo mette a terra Roberto Cominetti. Primo set point annullato da Chillemi, ma il muro su Corrado chiude la storia del parziale 21-25.

Inizialmente Catania del secondo parziale sembra più determinata e si porta subito 2-0, ma la reazione del Pool Libertas Cantù è immediata per il 2-2. Si gioca punto a punto fino al 5-5 con Baratti che chiama con continuità anche l’attacco di primo tempo. Da questo momento del set Cantù è perfetta e in un amen si arriva al 6-10. Ace anche di Cominetti, poi Preti a segno e si è a 7-13. Salta completamente la ricezione di Catania, si arriva sul 8-16, poi un ace di Monguzzi per il 8-17, con Puleo costretto a chiamare time out. Errore al servizio di Finoli per il 9-18. Preti è stratosferico, attacca e miete ace 10-21. E’ ampio il margine di grande sicurezza di Cantù, che rallenta un po’, ma chiude 14-25.

Valori e risultato che si ribaltano completamente nel terzo parziale chiuso 25-14 dai siciliani e con i brianzoli che pagano la personalità e la pressione psicologica esercitata da Finoli in particolare a muro. Il nervosismo del Pool Libertas viene anche sanzionato con due cartellini in una partita comunque all’insegna della correttezza in un rumoroso, ma anche freddo a livello di temperatura, PalaCatania.

La partenza del terzo se è comunque ancora dei canturini fino al 4-7. Da questo punto i siciliani metteranno a segno 21 punti contro i 7 della squadra di Cominetti. Il ritorno della Elios è innescato da due muri di Finoli su Cominetti. Poi succede di tutto, c’è pure un fallo di formazione dei canturini, poi un altro muro di Finoli su Preti, con tutta la pressione del regista argentino su avversari e arbitri. Robbiati eccede in un’esultanza e prende un cartellino giallo, sul punto successivo scatta il rosso. Il set si chiude praticamente qui. Finisce 25-14.

Ancora Finoli protagonista a rete nel quarto parziale, quando il livello del gioco dei catanesi sale ancora, ma Cantù non sta certo a guardare. E’ il parziale più bello e combattuto. Coach Cominetti gioca con costanza la carta Alberini per il muro e togliere riferimenti agli avversari. Si gioca punto a punto. Il videocheck inverte un servizio giudicato out per l’8-8. Cantù si aggrappa a Preti che mette a terra un carrello di pallone ed è efficace pure a muro. Roberto Cominetti fa male al servizio e gli ospiti raggiungono il 15-21, ma non è ancora finita. Finoli serve ed è 17-21, errore di Preti per il 18-21, poi ace di Finoli 19-21. Risponde il solito Preti per il 19-22. L’airone di Cantù sigla pure il 20-23, ma risponde Bonacic. Muro di Baratti su Chillemi per il 21-24. Il Pool Libertas ha tre match point. Il primo con Preti al servizio, ma la palla finisce in rete. E’ un finale thriller. Catania inizia a credere nella rimonta. Corrado manda molto vicino alla riga, l’arbitro chiede videocheck ed è ace 23-24. Sul servizio successivo, riceve Preti in tuffo, palla alta a Santangelo che chiude 23-25 una partita in cui l’opposto canturino ha incontrato qualche difficoltà nel finalizzare i suoi attacchi.

Decisamente soddisfatto il coach Luciano Cominetti al termine del match. “Noi abbiamo fatto davvero benissimo nella prima parte del match – commenta l’allenatore del Pool Libertas Cantù – Abbiamo lavorato bene in tutti fondamentali lasciando pochi spazi agli avversari. Poi c’è stato un black-out nel terzo set che poteva costarci davvero caro. Abbiamo forse sottovalutato alcune situazioni. Con certe squadre non devi dare nulla per scontato. Dall’altra parte, Catania ha iniziato a difendere tantissimo, a murare, così alla fine noi ci siamo innervositi anche per la loro grande carica agonistica. Abbiamo pagato un cartellino giallo e un cartellino rosso, finendo con il perdere il filo del gioco e di conseguenza anche il parziale con un distacco importante. Nel quarto set i ragazzi sono stati bravi a ripartire e stare attaccati punto a punto agli avversari. Abbiamo fatto un parziale sulla battuta di Roberto (Cominetti ndr) ma alla fine loro hanno rischiato di riprenderci ancora. Avevamo tutti negli occhi il match dell’andata e non era facile portare a casa quel set. Sono davvero contento per quest’altra vittoria di gruppo. Un segno che stiamo lavorando bene anche per il futuro”. Con questa vittoria il Pool Libertas Cantù super Castellana Grotte e aggancia al 5° posto proprio Catania, portandosi a 4 punti dalla terzia piazza.

ELIOS MESSAGGERIE CATANIA-POOL LIBERTAS CANTU’ 1-3 (21-25, 14-25, 25-14, 23-25)

ELIOS MESSAGGERIE CATANIA: Finoli 8,Bonacic 15, Corrado 11, Reina 5, Chillemi 9, Petrone 1, Porcello 7, Pricoco L1 (1 punto), De Costa, Toselli 1. Ne. Gradi, Nicosia, Cuti.  All.: Puleo 2° All. Giuffrida. (Muri 9 – Ricezione positiva 45% – Ace 4)

POOL LIBERTAS CANTU’: Baratti 1, Santangelo 14, Preti 23, Cominetti 12, Monguzzi 11, Robbiati 6, Butti (L1), Alberini. NE: Rudi (L2), Gasparini, Suraci, Danielli, Frattini. All: Cominetti, 2°all: Redaelli (Muri 11 – Ricezione positiva 51% – Ace 9).

Arbitri: Danilo De Sensi e Fabio Scarfò – Addetto al videocheck: Claudio Spartà

(Fonte: comunicato stampa)

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Stephen Maar tra passato, futuro, famiglia (si sposa) e Trento: “L’avversaria peggiore, ma…”

Sale in Zucca

Prendi un ragazzo di 22 anni che arriva in Italia, a Padova, direttamente dal Canada. Capisci subito che ha un’energia speciale, fatta più di quello che non è ancora, ma che saltuariamente ti mostra in campo, che di quello che poi sarà il suo vissuto negli anni successivi. Questo ragazzo fa un percorso, articolato tra alcune delle piazze più importanti della Superlega, parliamo di Verona, Milano, Cisterna. Arriva a Monza, gioca dei playoff meravigliosi e una finale Scudetto contro pronostico, tra esplosioni di gioia, rabbia agonistica, palloni che pensi possano saltare per aria e un tormento interiore, che è la sua cifra. 

L’arrivo a Piacenza di Stephen Maar è forse l’ultima fase di questa evoluzione complessa, durata otto anni (per la parentesi russa alla Dinamo Mosca ci arriviamo) e nella quale lo schiacciatore oggi tira qualche somma, un po’ perché a trent’anni tutto appare più chiaro, tutto prende una forma diversa, e forse perché si è pronti per essere ciò che veramente si vuole essere da grandi, con o senza la pallavolo davanti:

“Ho trovato la mia tranquillità, il mio mondo. Per tanti anni sono andato avanti, girando il mondo e vivendo anni molto intensamente. Per la prima volta quest’anno la mia famiglia avrà la priorità rispetto a tutto e in estate voglio spendere un po’ di tempo assieme a loro”.

 
 
 
 
 
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Ha annunciato il matrimonio con la sua compagna Molly Lohman, pallavolista, solo qualche settimana fa. Vi sposerete in Italia?

“Le ho chiesto di sposarci in un pomeriggio sul Lago di Garda. Ma per ora non abbiamo i dettagli precisi anche perché dobbiamo incrociare le agende e i programmi. Adesso che mi fa pensare, sarebbe proprio bello se ci sposassimo in Italia (ride n.d.r.)”.

Anche perché l’Italia è stata la sua fortuna Maar. Ma anche per noi averla nel campionato italiano.

“Un bel viaggio, lungo otto stagioni, che comprende anche la mia parentesi russa. Ho giocato in tantissime città e ho considerato casa ogni luogo in cui sono stato. Ognuno di quei luoghi mi ha lasciato qualcosa, dalle persone, alle esperienze”.

Quella che ricorda per un motivo particolare?

“Credo Cisterna. È stato un anno molto particolare, dopo Milano e prima della proposta di Monza, dove poi ho trascorso tre anni della mia vita. Era un contesto molto piccolo, una città molto vivibile e una squadra capitanata da Fabio Soli e da uno staff, ricordo su tutti Gioele Rosellini, con cui ho lavorato molto bene. La pallavolo era seguitissima ed è stata la prima volta in Italia in cui le persone con cui avevo a che fare nella quotidianità, parlo magari del panettiere o dei ragazzi o ragazze che trovavo al supermercato, poi le ritrovavo sugli spalti a tifare la domenica”.

Si ricorda il Maar di Padova invece? Arrivato con tante novità a Padova? 

“Ricordo una squadra completamente nuova, che fece un inizio di campionato incredibile. Peccato perché poi ci siamo persi durante l’anno. Ma ripeto, la casa per me è ovunque in Italia”.

Ora la casa è Piacenza. Un anno che è stato letteralmente una montagna russa.

“Un anno in cui questo weekend cominceremo un importante semifinale contro Trento, e a cui teniamo davvero molto”.

Dall’arrivo di Travica, Piacenza sembra avere una luce nuova.

“Ogni cambio porta con sé uno scossone, o meglio, una reazione. Il periodo di difficoltà precedente ci ha fatto riflettere e c’è stata come pensavo e dicevo una reazione da parte di tutti. Ora tutti ci crediamo un po’ di più. Certo, Trento è l’avversaria che nessuno vorrebbe ritrovare in semifinale, anche perché è stata la migliore della regular season. Io ora non penso più a chi mi ritroverò di fronte, ma a come lo affronterò”.

foto Gas Sales Bluenergy Piacenza

La affronterà, mi permetto di dire in una condizione mentale diversa.

“Cosa intende?”

La rivedo in campo con una serenità che non conoscevo.

“Sì, è un bel momento della mia vita”.

Stephen Maar pensava di arrivare fino a qui quando studiava alla McMaster University?

“Non pensavo di avere fino a qui. Ho tanta gratitudine per tutti coloro che mi hanno permesso di fare un percorso, la mia strada. Ho studiato, ho aperto la mente a tutto ciò che mi è stato insegnato e ritrovarmi oggi a questo punto mi rende davvero orgoglioso”.

Di Roberto Zucca