Di Redazione
Saaremaa è la più grande isola dell’Estonia e una delle principali del Mar Baltico; ha circa 39mila abitanti, di cui 14mila concentrati nella città più importante, Kuressaare, e una squadra di pallavolo che quest’anno ha partecipato alla Challenge Cup. E proprio da questo particolare, per un amaro destino, potrebbe essere nato il focolaio di Coronavirus che attualmente ha portato l’isola alla totale quarantena: mercoledì 18 marzo sono stati sospesi i collegamenti aerei con il resto del paese, e i residenti possono rientrare a casa soltanto in bus e via mare.
Si stima che da Saaremaa provenga circa un terzo dei pazienti Covid-19 in Estonia, attualmente circa 300, ricoverati soprattutto negli ospedali della capitale Tallinn e di Parnu (ma ora anche il trasferimento dei malati è stato bloccato). Tra i positivi c’è anche il sindaco della contea, Madis Kallas, che ha manifestato lievissimi sintomi ed è in quarantena domiciliare. E quasi tutti gli analisti sono convinti che l’esplosione dell’epidemia sia legata alla doppia sfida tra la squadra locale e l’Allianz Powervolley Milano, che si è giocata a Kuressaare il 4 e il 5 marzo.
In quel periodo l’Italia era già nel pieno dell’emergenza, e pochi giorni dopo la “zona protetta” sarebbe stata estesa a tutto il paese: per questo la squadra milanese aveva chiesto e ottenuto di disputare sia la gara di andata, sia quella di ritorno in Estonia. Ma pochi giorni dopo le due gare (vinte entrambe da Milano per 3-0 e 3-1) si erano già verificati tre casi di positività sull’isola, tra cui quello dell’amministratore delegato del club, Hannes Sepp. E proprio oggi è stato confermato anche il contagio dello schiacciatore Daniel Maciel: è il primo giocatore brasiliano positivo al Covid-19.
“Come capitano della squadra – ha detto Maciel in un’intervista al portale brasiliano Web Volei – ho avuto molti contatti con i giocatori avversari, arbitri, eccetera. Dopo circa 10 giorni ho iniziato ad avvertire un po’ di mal di testa, come se fosse stata sinusite, e una stanchezza insolita. Dopo un allenamento sono tornato a casa e ho perso i sensi. Da qualche giorno, però, i sintomi sono diminuiti. Il Ministero della Salute mi ha contattato e ho riferito che anche mia moglie si sentiva male: aveva mal di testa, vertigini, debolezza. Mi hanno fatto un test a domicilio e sono risultato positivo“.
“Adesso – continua Maciel – siamo al decimo giorno di quarantena, le condizioni di mia moglie sono molto migliorate. A lei non hanno fatto il test, ma dato che siamo stati sempre insieme, non ho dubbi che si tratti di Coronavirus. Almeno 5-6 persone della squadra sono state contagiate, ma solo due hanno avuto la febbre, e ora sono già migliorati: siamo giovani e siamo atleti, credo che questo abbia facilitato il recupero. Devo dire che le autorità sono state molto attente e i tifosi si sono offerti di portarci il cibo a casa. Non dobbiamo fare come in Italia, dove le persone hanno tardato a prendere sul serio l’epidemia e sono sfuggite al controllo“.
Andres Merits, professore di virologia applicata, ritiene che sia stato un errore permettere la trasferta di Milano in Estonia, come spiega in un’intervista al portale ERR: “Il virus passa sempre dall’anello più debole. Al momento sembra che questo sia l’interesse delle persone per i viaggi, la socializzazione, lo sport. Non tutte le decisioni sono state corrette: dall’ammissione di una squadra italiana nel nostro paese alla scelta personale di partecipare a una festa“.
Rain Pruul, giornalista di Eesti Express, ha definito la sfida tra Powervolley e Saaremaa “la tempesta perfetta“: “La maggior parte dei primi 57 infetti a Saaremaa è collegata al match di pallavolo. Da allora in poi, Hannes Sepp e sua moglie hanno organizzato eventi, partecipato a festival e cene, e contribuito a diffondere l’epidemia“. E il collega Tarmo Pikner, del Postimees, aggiunge: “Sì, siamo stati stupidi! Il Ministero della Salute, il Saaremaa VC e il governo del comune rurale avrebbero dovuto ascoltare il buon senso e annullare la partita. Allo stesso modo anche Hanno Pevkur, presidente della Federazione, avrebbe dovuto chiedere il rinvio della competizione“.
Da parte italiana, la questione non è mai stata affrontata approfonditamente. Ma appena tre giorni dopo la seconda partita con il Saaremaa, domenica 8 marzo, l’Allianz Milano fu costretta ad annullare la gara di campionato contro Padova perché la temperatura corporea di alcuni soggetti, tuttora non identificati, era risultata superiore a 37,5°. La squadra milanese ha comunicato in seguito di aver disposto la quarantena per tutta la squadra, una volta venuta a conoscenza dei casi di contagio in Estonia; è chiaro però che, se dovesse risultare che i soggetti in questione non fossero stati del tutto asintomatici al momento della trasferta, potrebbero configurarsi gravi responsabilità per i mancati controlli.
(fonte: ERR, Eesti Express, Web Volei)