Di Paolo Cozzi
Sesta giornata di campionato andata in archivio con due risultati decisamente a sorpresa, la netta vittoria di una incerottata Modena in quel di Civitanova, la vittoria di Trento nello scontro con Verona.
Ma è soprattutto il colpaccio Modena a scuotere e colpire, squadra in emergenza con due assenze pesanti come Sabbi e Ngapeth , ma come sempre Stoytchev è un maestro nel motivare e spremere il meglio dal suo rooster e così a salire in cattedra è Tine Urnaut, giocatore che personalmente apprezzo moltissimo e che conosco bene per aver condiviso con lui due stagioni, atleta potente, tecnico e gran lavoratore, che dà il meglio di sè quando viene sfruttato con continuità in attacco. Accanto a lui è da standing ovation la prova del giovane Argenta, alla seconda prova da titolare, chiusa con un prepotente 79% in attacco. Si parla sempre della mancanza di giovani nella pallavolo italiana… ora uno lo abbiamo e sono sicuro che Stoytchev non gli farà montare la testa e gli metterà a disposizione tutti i mezzi per continuare la crescita tecnica e tattica.
Venendo alla partita, nonostante una ricezione decisamente migliore, Christenson non riesce a far girare al meglio i suoi attaccanti con i soli centrali capaci di andare oltre il 50% mentre Bruninho in formato nazionale Brasiliana smista perle ai suoi attaccanti per un ottimo 57% di squadra.
Anche a muro, fondamentale di solito amico per Civitanova, si sente parecchio il gap, con Modena che doppia gli avversari trascinata da Argenta e dai suoi due centrali . Per la squadra di Civitanova un ceffone sonoro di quelli che fanno rumore ma anche male, in attesa di una semifinale di Coppa Italia proprio con Modena che arriverà sicuramente carica a mille.
A Verona, davanti a ben 4500 spettatori , ci si aspettava una battaglia serrata e l’assalto degli scaligeri alla quarta Big, ma Trento dà sempre la sensazione di aver la partita in pugno. Tutte e due le squadre puntano forte sulla battuta, ma è Trento quella che riesce a mettere maggior pressione agli avversari nonostante i tentativi di Spirito di tenere in partita il suo centrale Pajenk. Per Trento ancora una prova opaca di Vettori che si ferma ad un modesto 35% in attacco e a 4 errori in battuta su 9 tentativi, mentre è Kovacevic a trascinare la squadra con una prova maiuscola ben coadiuvato da Eder.
Non basta a Verona una prova solida e lucida a muro con ben 12 blocks , la ricezione soffre tanto e costringe spesso Spirito a forzare il gioco per provare a smarcare i suoi attaccanti. La prova dei tre laterali non è male, chiudono tutti e tre intorno al 45% ma manca quello spunto che avrebbe permesso a Verona di allungare la partita al tie-break.
Tutto facile per la capolista Perugia che contro il fanalino di coda Sora gioca con il pilota automatico e con la testa già rivolta alle finali di Coppa Italia di Bari dove ritroverà parte di quel pubblico che anche ieri ha riempito le tribune del PalaEvangelisti.
In una giornata di ordinaria amministrazione è Podrascanin a fare la parte del mattatore con ben 5 ace e finalmente si rivede il giovane Ricci in campo, che forse avrebbe fatto bene a fare un passo meno lungo e a scegliere una squadra dove giocare con maggior continuità. Per Sora come sempre tanto Petkovic e le consuete difficoltà a muro e ricezione, ma non era certo questa la partita dove andare a caccia di punti.
Partita tiratissima in quel di Padova dove Ravenna la spunta solo al tie break ritrovando una qualità di gioco che negli ultime settimane era un po mancata. Le statistiche sono molto simile per entrambe le squadre, a fare la differenza il minor numero di errori gratuiti dei ravennati e la loro maggior freddezza negli ultimi punti. Per Padova un Nelli sottotono che non riesce a trovare continuità di rendimento, ma comunque un buon Travica che manda in doppia cifra tutti i suoi attaccanti con i centrali autori di un eccellente 19 su 23 complessivo.
Bene, molto bene Randazzo, che a parte 7 errori diretti in attacco che sono un pugno nello stomaco dimostra solidità in ricezione e varietà di colpi in attacco e battuta, chiudendo il match come best scorer con 30 punti.
Per Ravenna ancora tanti problemi nel reparto dei centrali,poco efficaci a muro e in attacco, ma Orduna riesce a spingere il gioco dando più dell’80% dei palloni ai suoi tre laterali che lo ripagano con percentuali alte e pochissimi errori.
Brutta sconfitta per Monza che in quel di Bari vede sfumare le ultime possibilità di agganciare un posto fra le prime 8. Davanti ad una coriacea Castellana, la squadra brianzola non riesce a trovare continuità di gioco e nonostante i 26 punti di Dzavoronok e i 17 del ritrovato Botto il bicchiere è mezzo vuoto soprattutto per la gestione di Shoji che non riesce a creare valide alternative ai suoi attaccanti ignorando i propri centrali e per l’alto numero di errori gratuiti.
Per Castellana una vittoria di cuore di un gruppo che partito come fanalino della Superlega sta ritagliandosi soddisfazioni comunque importanti. Devastante Tzioumakas con 32 punti ben coadiuvato da Hebda, ma è tutto il collettivo che lotta e non molla mai.