Di Redazione
È un Simone Giannelli a 360° quello che si è raccontato ai microfoni della “Gazzetta dello Sport“. Un ragazzo giovane, semplice ma con le idee ben chiare in mente.
Se il talento è ingegno, predisposizione, dote speciale e naturale, Simone Giannelli è una delle sue rappresentazioni. Per la precocità: ha esordito in prima squadra il 27 ottobre 2013 a Ravenna, a 17 anni. Per la personalità: si è giocato la finale scudetto (causa infortunio di Rafael) a 18 anni e mezzo e l’ha vinta. Per il modo di porsi: è capitano di Trento, da più giovane del gruppo di titolari. Un talento costruito in casa, prodotto del vivaio del Trentino volley che martedì ha mandato in campo 6 giocatori (Giannelli, Nelli, Cavuto, De Angelis, Codarin, Michieletto) nell’andata della finale di Coppa Cev contro il Galatasaray:
“È bellissimo, tutto il mio percorso nella pallavolo l’ho fatto qui . La società e la città mi hanno sempre trattato benissimo, rimanere qui e vincere erano più che un sogno. E adesso vedere che altri giovani stanno emergendo è ancora più bello, è la dimostrazione che con il lavoro si può arrivare tra i migliori. È stata un’emozione vederli in campo».