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Sir e Lube pronte al duello tricolore: “Gara 1 importante, ma non è tutto”

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Di Eugenio Peralta

Tutti in campo a partire da mercoledì 14 aprile per l’obiettivo più importante della stagione: si assegna il 76esimo titolo nazionale di Superlega maschile e, soprattutto, si torna a lottare per lo scudetto dopo due anni, visto che nel 2020 la pandemia ha impedito la conclusione del campionato. La Finale Scudetto tra Sir Safety Conad Perugia e Cucine Lube Civitanova (terza sfida consecutiva e quarta in assoluto tra le due grandi rivali) è stata presentata questa mattina dalla Lega Pallavolo Serie A in una conferenza stampa online, alla presenza di allenatori e giocatori delle due squadre.

La serie decisiva – accompagnata dall’hashtag #cheplayoff – comincerà mercoledì alle 17.30 al PalaBarton, in diretta su RaiSport +HD: una collocazione oraria non proprio ideale, come del resto quella dell’eventuale Gara 5. Il presidente di Lega Massimo Righi stoppa così le critiche: “Se vogliamo tanta visibilità occorre andare incontro anche alle esigenze della televisione, che poi sono esigenze anche di tanti altri media. Accontentare tutti è molto complesso. Credo che ci saranno comunque tanti appassionati a seguire l’evento“.

L’allenatore di Perugia Vital Heynen presenta così la sua prima sfida per il titolo: “Emozionato? Non ancora, mancano due giorni. Per ora si tratta di lavorare e preparare la finale. Peccato sia senza pubblico, ma sarà una sfida interessante, i giocatori che erano qui due anni fa vogliono la rivincita. Gara 1 è senza dubbio importante, anche senza i tifosi giochiamo comunque in casa e dobbiamo cogliere l’occasione per interrompere la serie positiva di Civitanova. Uno studio fatto sulla NBA dice che chi vince la prima partita ha il 73% di probabilità di vincere il titolo: ha un valore, ma non è tutto“.

Al fianco di Heynen c’è Aleksandar Atanasijevic, che pronuncia poche parole ma molto pesanti: “Il mio sogno è dare tutto in campo, e andare via da Perugia sapendo di aver dato tutto“. E sulla possibilità di vederlo finalmente nel sestetto Heynen aggiunge: “Bata si sente bene, si allena bene, so che non l’ho fatto giocare spesso, ma quello che non è successo ieri può succedere domani. Lui è una persona che lavora in modo eccellente, duro, forse anche troppo a volte: so che tornerà, non so se sarà mercoledì ma sicuramente tornerà“.

Dragan Travica torna invece a disputare una finale dopo ben 9 anni, da quando la vinse nel 2012 proprio con la maglia della Lube: “Sono felice, orgoglioso ed emozionato di far parte di questa finale e di averla conquistata con questo gruppo. Siamo riusciti in 9 mesi e mezzo a costruire uno spogliatoio molto solido, abbiamo superato alcune difficoltà, ci siamo uniti e credo sia una finale meritata da entrambe le squadre. Gli anni passano, ma i protagonisti sono più o meno gli stessi di quel 2012 e anche le difficoltà restano le stesse di allora“.

Dal lato Lube parla Gianlorenzo Blengini: “Il modo migliore per prepararsi è concentrarsi sul lavoro da fare quotidianamente. Bisogna essere onesti: vincere Gara 1 dà qualcosa in più dal punto di vista psicologico, forse perché rompe il ghiaccio“. Gino Sirci ha detto che vincere è obbligatorio per Perugia, lo è anche per Civitanova? “La pressione che ti dà il dover vincere è una pressione positiva, chi te lo chiede sa che questa possibilità ce l’hai e secondo me è il sintomo che stai facendo qualcosa di importante, in un posto importante e con giocatori importanti” risponde Blengini. E sul tema interviene anche Heynen: “Gino sente tutto come obbligatorio, è un obbligo che viene dalla sua passione, non ho mai avuto un presidente così appassionato. Non la vedo come una cosa negativa, perché anche i giocatori sentono la stessa voglia di vincere“.

Osmany Juantorena è addirittura alla sua ottava finale: “Dai tempi della prima a Trento la pallavolo è cambiata anche fisicamente, è cambiato il pallone e sono cambiato io. Ora sono più maturo e consapevole, mi godo questo momento perché conosco il significato e il valore di una finale. In più oggi il campionato è più competitivo ci sono 6-7 squadre che se la giocano fino alla fine e possono arrivare in fondo, basta guardare Monza, che nessuno si aspettava a questi livelli“. Sul percorso della Lube, il capitano aggiunge: “Quasi un mese fa abbiamo perso due giocatori importanti, era un attimo uscire ed essere già in vacanza. Invece il gruppo si è unito ancora di più e ce l’ha fatta, non era affatto scontato“.

Sarà anche la prima finale della storia senza pubblico: “Ho in mente la Coppa Italia dell’anno scorso a Bologna – commenta Simone Anzanie poi quella di quest’anno, con un silenzio di tomba. Un ricordo che mi fa capire quanto è stato difficile non avere i nostri tifosi. Riabituarsi al casino e al frastuono sarà difficile almeno quanto lo è stato abituarsi al silenzio“.

Anche Travica dice la sua: “Giocare senza la parte più bella dello sport, che è il pubblico, è sicuramente una cosa un po’ triste… e poi è brutto che si sentano le nostre parolacce in tv! Probabilmente la spinta del pubblico è mancata soprattutto in piazze calde come Civitanova e Perugia. Farne a meno è stato un problema da affrontare e risolvere allenandoci di più e meglio, cercando di toccare certe corde che magari prima ci aiutavano a pizzicare un coro o un rullo di tamburi. Speriamo davvero che non ricapiti mai più“.

È stata una stagione complicatissima – riassume Massimo Righi – con difficoltà, problematiche e tensioni quotidiane, ma in qualche maniera siamo riusciti ad arrivare fin qua. Abbiamo reinventato nuove maniere di stare insieme, condiviso le partite in tutte le modalità possibili e sono fiducioso che, appena si potrà ripartire, ritroveremo l’empatia, l’affetto e l’entusiasmo che il popolo della pallavolo ci ha sempre riservato. Spero anche di poter annunciare entro una decina di giorni nuovi provvedimenti e nuovi aiuti ai club di Serie A, perché non possiamo permetterci di perderne nessuno. Ringrazio in maniera stratosferica società, dirigenti, staff medici e atleti: avete sopportato di tutto in questa stagione, ma grazie alla vostra collaborazione, sensibilità e attaccamento al lavoro siamo riusciti ad arrivare in fondo. Dedico la finale a Michele Pasinato e Piero Molducci che purtroppo non ci sono più“.

Concetti condivisi anche dal presidente federale Giuseppe Manfredi: “I club di Serie A quest’anno sono stati eroici e hanno tenuto accesa la fiammella del volley con tanti sacrifici. Senza i campionati maggiori, con tutta l’attività di base ferma, chi ci avrebbe più ascoltato? Da parte nostra resta fermo l’impegno nei confronti di queste società, non le abbandoniamo e stiamo lavorando con la Lega per una serie di iniziative a loro sostegno. Ci crediamo e vogliamo che il nostro campionato sia sempre migliore“. E il presidente di Credem Banca, Lucio Zanon di Valgiurata, chiude con un invito: “Sostituirei il termine ‘speranza’ con volontà e determinazione, dobbiamo fare tutto quello che possiamo perché le cose migliorino e lo facciano in modo netto“.

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