Di Paolo Cozzi
Quarti di finale all’insegna del grande equilibrio, con ben tre tie break e le big four che faticano a far valere la loro posizione in classifica.
Il risultato piu sorprendente arriva dal PalaDeAndrè di Ravenna dove la Bunge getta il cuore oltre l’ostacolo e oltre ogni logica sportiva e ferma Perugia al termine di una intensa battaglia! La sensazione è che Perugia possa aver dato il turno per passato e azzardato un mini ciclo di lavoro fisico extra in vista delle finali di Champions League. Ma ora la pressione potrebbe creare brutti scherzi ai perugini e richiedere una dose extra di preziose energie fisiche e soprattutto mentali.
Per Ravenna un risultato importante, ciliegina sulla torta di una stagione ricca di risultati e scalpi importanti, in una serata dove gli errori gratuiti sono tanti da ambo le parti, i muri non brillano per solidità e le ricezioni faticano ad arrivare al 50% di positive…. In questi casi vince chi riesce a metterci più cuore, e Ravenna ne ha uno enorme in Buchegger che con 33 punti su 55 attacchi è il condottiero che guida una squadra di giovani a disintegrare le certezze avversarie. Con lui sale sugli scudi anche il giovane Raffaelli, che non trema nei momenti chiave e il solito Orduna,che smista palloni difficilmente leggibili!
In casa perugina, fermo restando l’assenza precauzionale di Russell che però non può essere un alibi, l’attacco gira meno del solito, De Cecco ignora i centrali e si ostina sui laterali non trovando però risposte concrete da Ivan e Atanasijevic. La sensazione è che l’approccio mentale possa essere stato soft, con la sensazione di riuscire comunque a portare in porto il match…ma ora bisogna resettare e giocare gara 3 come fosse una finale.
Si toglie un gran peso Civitanova che recupera una partita data per finita anche qui troppo in fretta e si regala più tempo per preparare il prossimo tour de force. L’aspetto positivo è che Sokolov e Juantorena sono in forma….e che forma! La nota negativa è che gli altri tre sono sembrati un po’ troppo comprimari… mentre di loro ci sarà bisogno eccome, e Christenson, ieri monstre in battuta, dovrà essere capace di inserirli meglio in fase attacco. Per il resto Civitanova è squadra che può contare su una potenza di fuoco devastante in battuta e in attacco, da ottimizzare per il finale di stagione invece la fase muro e la ricezione.
In casa piacentina ci si prova fino all’ultimo a fare lo sgambetto ai Campioni d’Italia, ma nella partita chiave è venuto a mancare l’apporto di Fox Fei, autore di una prestazione incolore e molto fallosa. E allora è l’altro “nonno” volante della squadra, il cubano Marshall a provare a tenere aperto il quarto di finale, ma nei momenti topici della partita manca qualcuno che metta la palla a terra con fluidità.
Serie riaperta invece da Verona,che strappa la vittoria al fotofinish e fa rispuntare nuvoloni neri sulla squadra di Lorenzetti, già in difficoltà dopo la sconfitta infrasettimanale in coppa.
La chiave della vittoria sta nel numero di errori gratuiti concessi,solo sette in attacco per Verona contro i 17 dei trentini e nel muro, impietoso il dato di 15 a 2 . Avevo scritto dopo gara 1 che la fase muro difesa veronese imbarcava acqua e non era degna del suo allenatore, e Grbic in settimana deve aver lavorato molto sul fondamentale perché è tutta la squadra che si muove all’unisono e non scorre in fase aerea.
Partita per braccioni pesanti, con battute tirate a mille e ricezioni ballerine, ma Trento regge bene e proprio questo stupisce, che Giannelli con palle giocabili non riesce a traghettare la squadra oltre un poco decoroso 39%. Se in casa veronese sono i tre laterali a garantire i punti, in casa trentina latitano tutte le bocche da fuoco, con Kovacevic impietosamente murato 8 volte e Vettori tornato nella versione involuta di inizio campionato.
Gara 3 resta apertissima, con Verona che se riuscisse a puntellare un po’ la ricezione potrebbe avere lo spunto in più.
Dura un set l’affanno di Modena contro la Revivre, poi Stoytchev inserisce Mazzone e soprattutto Sabbi che spinge sull’accelleratore e distrugge ogni speranza dei padroni di casa.
La gara si apre con un super Averill, inspiegabilmente tolto da Giani a metà secondo set per liberare un posto da straniero per il palleggiatore portoricano, subentrato a Sbertoli. Nel match che vale una stagione buca clamorosamente il match Abdel Aziz,che dopo una stagione stellare non riesce mai a trovare il ritmo giusto. La ricezione è sempre il punto debole, a cui si aggiunge un muro che spesso si fa cogliere controtempo e in ritardo. Nota positiva Cebulj cresciuto molto in fatto di padronanza in campo e anche ieri protagonista assoluto.
In casa modenese Bruno in grande spolvero, con Holt in versione spara palloni a tutta velocità e un Sabbi cinico e spietato nel riprendere il suo posto in campo dopo mesi di assenza! E se Urnaut si prende un turno di riposo in attacco, dimostra il suo spessore chiudendo con il 61% di positività in ricezione.