Superlega “Cold Case”: tutti i casi irrisolti a due giornate dal termine

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Assassinio sul Taraflex. Se questo campionato di Superlega fosse un romanzo di Agatha Christie con protagonista il celebre Poirot, forse questo sarebbe il titolo. Tra colpi di scena, presunti colpevoli e presunti innocenti, il filone narrativo è ormai giunto ai capitoli finali che ci permetteranno di scoprire chi sarà, o saranno, gli “assassini”, ma anche le loro vittime. I casi da risolvere per Poirot, all’interno della stessa storia, sono più di uno: in ordine di “suspence” potremmo dire retrocessione, griglia playoff, vincitrice della Regular Season.

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IL CRUENTO CASO RETROCESSIONE
Il primo caso è di sicuro il più oscuro. La vittima designata sembrava avere già un nome e un volto, quello della Yuasa Battery Grottazzolina. Aggredita brutalmente per undici giornate (2 punti), la squadra di Ortenzi era stata data per spacciata più o meno da tutti. Qui il colpo di genio dello scrittore: finta morte cerebrale, fuga notte tempo dall’ospedale e atroce vendetta consumata inesorabilmente domenica dopo domenica per tutto il girone di ritorno (. Una resurrezione che ha del miracoloso, trattandosi di una neopromossa, e che ha completamente sparigliato le carte in coda alzando vertiginosamente la quota salvezza. Salvezza che per Grotta potrebbe arrivare addirittura in anticipo, e in casa, già il prossimo weekend contro Piacenza, mentre il nome della squadra che saluterà il massimo campionato al suo posto potremmo leggerlo, forse, solo nell’ultima pagina di questo romanzo. “Forse” perché se Taranto dovesse battere Modena da tre punti, al PalaPanini, e Monza restare a bocca asciutta contro Perugia, sarebbe quest’ultima a salutare la Superlega con matematica certezza. In caso contrario, se domenica sera tra le due squadre il divario rimanesse inferiore o uguale ai tre punti, bisognerà davvero girare quella famosa ultima pagina per scoprire chi tra Verona (avversaria di Taranto al PalaMazzola) e Cisterna (avversaria di Monza all’Opiquad Arena) sarà il killer di questo “cold case”.

L’INTRICATO CASO DELLA GRIGLIA PLAYOFF
La soluzione del secondo caso irrisolto di questo finale di stagione riguarda la composizione della griglia Playoff. Nel recupero di giovedì 20 contro Padova, a Civitanova basterà fare un punto per essere sicura del terzo posto con due giornate d’anticipo, mentre Verona e Piacenza, attualmente appaiate a quota 36, lotteranno a distanza per accaparrarsi la quarta piazza che darà il vantaggio del fattore campo nei quarti di finale. I veneti affronteranno Padova in casa e Taranto in trasferta; gli emiliani come detto Grottazzolina in trasferta e poi Perugia in casa. Entrambe dovranno guardarsi le spalle da Milano, staccata di tre lunghezze, che giocherà a Cisterna e poi in casa contro Modena.
In un complicato gioco di incastri, alcuni di questi match decideranno anche il piazzamento finale proprio della Valsa Group e dei pontini, anche loro appaiate (23 punti) e in lotta per settima e ottava piazza. I gialloblu sfideranno Taranto in casa e Piacenza in trasferta, i laziali come detto Milano in casa e poi Monza in trasferta. Se anche solo una delle due dovesse incamerare zero punti in due partite, il colpo di teatro potrebbe farlo proprio Grottazzolina, attualmente nona a -5 da entrambe. La Yuasa Battery giocherà contro Piacenza in un PalaSavelli pronto a esplodere e poi in trasferta nel fortino della Lube.

LA SCALATA AL POTERE
Infine lo scontro tra titani. Per ora solo a distanza, poi si vedrà se più avanti varrà un titolo tricolore in un duello a singolar tenzone al meglio dei cinque assalti. Complice qualche passo falso che nessuno aveva messo in conto, Perugia ha permesso a una Trento costante e determinata di soffiarle sul collo in queste giornate finali. Al momento il vantaggio dei Block Devils è di soli tre punti, ma l’Itas ha ancora una gara in meno, quella contro Cisterna, che recupererà mercoledì 19 febbraio. In caso di successo pieno sarebbe aggancio al vertice a quota 51 e con lo stesso numero di vittorie (18). Decisive per decretare la squadra prima in classifica al termine della Regular Season saranno così le ultime due sfide. Perugia troverà sulla sua strada Monza (casa) e Piacenza (trasferta); Trento affronterà Civitanova (casa) e Padova (trasferta). In caso di arrivo a pari punti sarà necessario chiamare la Scientifica, che risolverà il caso passando al microscopio prima il quoziente set e in ultima analisi quello punti.

Aiuto, Poirot“. Solo lui può risolvere i casi irrisolti (ancora per poco) di questo ennesimo best seller edito dal campionato di Superlega.

Di Giuliano Bindoni

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Manfredini, esordiente a 13 anni: vi spieghiamo la scelta di Casalmaggiore (ingiustamente criticata)

L'editoriale

Come era facile aspettarsi, l'esordio record di Arianna Manfredini in Serie A a 13 anni e 4 mesi ha fatto molto 'rumore', e il termine non è usato a caso. "Lo avete fatto solo per fare il record", "È solo una bambina", "Poteva farsi male con una pallonata", "Di sicuro è raccomandata, sarà la figlia del presidente" sono solo alcuni dei commenti che Casalmaggiore si è vista recapitare nelle ultime ore.

Ennesimo esempio di quanto i social vengano usati da persone adulte, in questo caso molte donne, per vomitare giudizi feroci senza conoscere cosa ci sia dietro una notizia come questa.

Ebbene, dietro la notizia in realtà c'è molto da sapere e da raccontare, ed è assolutamente una bella storia che non merita critiche ma semmai un plauso. Andiamo con ordine.

Quando sabato è terminata la sfida di Pool Salvezza di Serie A2 tra Casalmaggiore e Concorezzo, finita 3-0, e si è appreso che sul 24-16 del terzo set come libero è stata schierata la giovane Manfredini, abbiamo subito scritto alla società che ci ha messo in contatto direttamente con il presidente Giovanni Ghini.

Incredibile ma vero, ecco la prima notizia: Arianna non è sua figlia. Il diverso cognome, però, forniva già un primo indizio. Seconda notizia: dietro la scelta di schierarla non c'era assolutamente la volontà di stabilire un nuovo record in Serie A, è stata una scelta dell'allenatore argentino Claudio César Cuello presa sul momento. Nulla era stato "programmato" a tavolino.

Chiariti questi aspetti, che per qualcuno evidentemente erano fondamentali, passiamo a parlare seriamente del perché una tredicenne come Manfredini fosse in panchina in un match di Serie A2.

Foto Volleyball Casalmaggiore/Sturaro/L3 Photo

"La nostra politica - ci spiega il presidente Ghini - è quella di avvicinare concretamente le nostre giovanili alla prima squadra. Ogni settimana, di solito il giovedì al Pala Radi, portiamo due ragazze delle squadre Under 16 o Under 18, allenate da Matteo D'Auria, in palestra con la prima squadra. Ovviamente non svolgono una sessione di allenamento completa, ma comunque partecipano attivamente a molti esercizi. In più cerchiamo sempre di portarne una, se non due, in panchina in occasione di partite ufficiali. La stessa Arianna Manfredini non era la prima volta che andava in panchina in Serie A, ma oltre a lei questa possibilità l'hanno avuta nel corso della stagione tante altre ragazze".

"Perché lo facciamo? Perché in questo modo speriamo di alimentare l'interesse dei giovani verso lo sport, nel nostro caso la pallavolo, dando loro anche opportunità ed emozioni concrete da vivere. Il nostro è un territorio dove i settori giovanili stanno riscontrando tante difficoltà. La riforma del lavoro sportivo ha costretto varie realtà a chiudere, ma noi non ci arrendiamo. Preferiamo che i ragazzi e le ragazze giochino a pallavolo piuttosto che passare il loro tempo libero attaccati a telefonini e social".

Parole che fanno onore a Ghini e a Casalmaggiore. Per di più, cosa che a tanti è sfuggita, oltre ad Arianna Manfredini, che nonostante la giovane età ci raccontano essere davvero un libero promettente, già con una maturità pallavolista rilevante per la sua età, in panchina contro Concorezzo c'era anche Arianna Zaniboni. Libero anche lei ma schierata schiacciatrice come regalo perché quello era il giorno del suo quindicesimo compleanno.

Arianna Zaniboni (foto Volleyball Casalmaggiore)

Contro prova del fatto che non si tratta di dichiarazioni di facciata, ma di un modus operandi che la società persegue da tempo, ecco l'elenco delle ragazze delle giovanili che quest'anno sono andate in panchina in partite ufficiali di Serie A2: Arianna Manfredini (classe 2011), Ginevra Manfredini (2010, sorella di Arianna), Arianna Zaniboni (2010), Gaia Zambonelli (2010), Stefania Coccoli (2010), Caterina Bianchi (2008), Sofia Bertazzoli (2010), Lucia Lottici (2010), Anna Viccardi (2010), Emma Perini (2010), Viola Cabrini (2010), Alice Ferrigno (2009). Questa, per noi, era la notizia che meritava davvero di essere raccontata.

Di Giuliano Bindoni