Di Paolo Cozzi
Decima giornata di campionato che registra uno squillo di tromba importante da parte di Trento, una super prestazione di Civitanova ai danni di Verona e l’ottima performance della squadra di Giani in quel di Padova.
A Trento è andato in scena il derby degli ex: tra allenatori e giocatori sono ben 14. Dopo le ultime due partite che hanno mostrato segnali di crescita, Trento è chiamata alla prova del nove facilitata dal giocare contro una delle Big Four. Quando una squadra è costruita per vincere, risulta più semplice in un momento di difficoltà, trovare le giuste motivazioni e il giusto approccio contro una squadra di pari lignaggio, che non con una piccola contro cui non ci si aspetta di dover faticare! Ci si aspettava i due grandi ex, Vettori e Urnaut, invece i protagonisti sono da una parte Teppan e Hoag, dall’altra Sabbi e Ngapeth….
I numeri per le due squadre sono molto simili, qualche muro in più per i padroni di casa ben guidati da un ottimo Zingel, gestione dell’errore in battuta molto simile con una ventina di errori per parte, ricezioni parecchio sotto pressione ma entrambe superiori al 50% di positività. Per Trento una boccata d’ossigeno importante dopo un avvio di Superlega davvero da notte horror, decisamente meglio l’apporto dei centrali, ma al momento la squadra paga un Vettori ancora troppo altalenante nel rendimento; per Modena una battuta d’arresto che potrebbe lasciare qualche scoria a livello di spogliatoio….
Ancora un tre a zero secco per Perugia nel match contro Castellana, con qualche patema d’animo nel secondo set ma per il resto è ordinaria amministrazione con la possibilità di far rifiatare qualche giocatore. Il 46% in attacco non è entusiasmante per i perugini, ma 12 muri e molte palle sporcate tengono i pugliesi ad un misero 30%. Mattatore come spesso accade della serata è Atanasijevic, autore di un pregevole 63% in attacco, soprattutto con zero errori diretti e una sola murata subita.
In difficoltà Ivan Zaytsev con un poco lusinghiero 11%: molti ironizzano sulle sue ultime prestazioni, influenzato sicuramente dalla “querelle manicotti” ma penso invece sarà uomo chiave per la sua squadra nel momento decisivo della stagione. Dopotutto Perugia fa già paura così, con l’Ivano nazionale al 100% saranno dolori per tutti!!
Contro la Calzedonia Verona, Civitanova si presenta in versione schiacciasassi, e con un primo set impressionante demolisce subito le speranze degli scaligeri di potersela giocare. Entrambe le squadre forzano tanto al servizio, costringendo i ricettori a tenere palla alta e giocarsela su palla scontata.
I primi a saltare sono Maar e Stern, e non basta l’ingresso dell’iraniano Manavinezhad a rivitalizzare l’attacco che trova nel “piccolo” Marretta l’unico a dare un po’ di continuità alle alzate di Spirito. Grossi problemi anche a muro per i padroni di casa: solo quattro fatti in tre set, ma soprattutto zero da parte dei centrali.
Per la capolista tutto facile, Medei sceglie la linea di ricezione italiana con Juantorena e Kovar e i due lo ripagano con complessivi 29 punti…! Per non essere da meno dei suoi compagni Sokolov sfonda quota 70 % in attacco. E già che c’è si porta a casa anche tre ace. Davvero una corazzata questa Civitanova.
A Padova ci si aspettava un match combattuto tra una delle rivelazioni del campionato, la Padova degli azzurri Travica, Nelli e Randazzo, e la Revivre del bomber di Superlega Aziz ma dopo un primo set tirato sono i padroni di casa a sciogliersi come neve al sole e a crollare nei set seguenti sotto le bordate dell’opposto olandese. Per i padroni di casa tanti, troppi errori in attacco (ben 11) e in battuta (addirittura 15 in tre set) che spalancano le porte del successo ai ragazzi di Giani che, oltre ad Aziz in formato monstre, trovano un buon supporto al centro con Piano riuscendo così a sopperire alla giornata no di Cebulj. Per la squadra ospite bene l’attacco e la battuta che devasta e smonta in fretta le certezze patavini, ma sulla ricezione c’è ancora tanto da lavorare. Nell’ultimo match domenicale Piacenza prova a complicarsi la vita contro il fanalino di coda Sora, ma la maggior esperienza nel gestire i momenti chiave le permette di tornarsene in Emilia con il bottino pieno
Per Sora finalmente una discreta prova, con numeri importanti a muro da parte dei centrali e un Nielsen preciso in attacco, ma la panchina corta non permette di avere molte valide alternative in caso di giornata no di uno dei titolari. Per Piacenza ben cinque giocatori in doppia cifra, segno che Baranowicz può sbizzarrirsi nella gestione dei suoi attaccanti. Detto di un “sempreverde” Fox Fei che chiude al 50%, sono i due laterali Clevenot e Parodi a prendersi la responsabilità di mettere giù palloni pesanti, permettendo ai piacentini di rimanere in quinta posizione davanti ad un agguerrito numero di pretendenti.