SuperLega: Ravenna non si ferma. Sora si deve arrendere

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Di Redazione

Una Bunge spietata conquista il suo secondo 3-0 di fila al Pala De André, battendo dopo Trento anche la Biosì Indexa, senza mai fare entrare in partita gli avversari. Il risultato (triplo 25-18) mostra in modo chiaro quale sia stato l’andamento del match, con l’mvp Orduna bravissimo a ispirare gli attacchi dei suoi compagni, distribuendo il gioco sia sul terminale offensivo numero 1, Buchegger (17 punti), sia sui centrali Diamantini e Georgiev, entrambi molto efficaci con il 67% di positività a testa. Se a questo si aggiungono i ben dieci ace realizzati dai padroni di casa (tre per Poglajen e Marechal), si capisce come Sora (zero muri contro sei) non sia riuscita mai a impensierire in modo reale la squadra di Soli. Come la settimana appena terminata, però, non c’è tempo per tirare il fiato, con all’orizzonte la trasferta con la Revivre Milano, in programma mercoledì alle ore 18.

Sestetti iniziali
La formazione iniziale schierata dal tecnico Soli è composta dal palleggiatore Orduna in diagonale Buchegger, dalle bande Marechal e Poglajen, da Diamantini e Georgiev al centro e da Goi in seconda linea. Dall’altra parte della rete la Biosì Indexa è schierata dal coach Barbiero con il regista Seganov, l’opposto Petkovic, gli schiacciatori Rosso e Nielsen, i centrali Mattei e Caneschi e il libero Santucci.

 Primo set Il primo break passa dalle mani di Buchegger, che con una rigiocata e un muro spedisce sul +3 la Bunge (7-4), che aumenta il vantaggio grazie a un ace di Marechal: 9-5 e time out Barbiero. Orduna e un servizio vincente di Buchegger spingono Ravenna a +6 (13-7), avvicinata da Petkovic dalla linea dei nove metri (15-11). L’errore di Mattei ristabilisce le distanze (17-11), poi è Diamantini a scavare un solco ulteriore con altro ace: 21-14. In battuta colpisce anche Poglajen (23-15) e al secondo set point è Buchegger a chiudere: 25-18.

 Secondo set Poglajen mette a terra la palla del 3-1, risponde però Petkovic con due servizi vincenti per il sorpasso di Sora: 3-4. Lo schiacciatore argentino e Georgiev colpiscono anche loro in battuta (8-6), poi Caneschi spara in rete e Buchegger chiude un lungo scambio che vale il 12-8 della Bunge. Tre errori di fila della Biosì Indexa (schiacciate fuori di Rosso e Petkovic, infrazione al palleggio di Nielsen) regalano il 17-10 alla squadra di Soli. Un’invasione avvicina i laziali a -5 (20-15), allontanati in maniera definitiva da Diamantini, Marechal (ace) e Buchegger, che alla terza occasione raddoppia il vantaggio dei set: 25-18.

 Terzo set Due punti di fila di Georgiev e la battuta vincente di Poglajen valgono il break dell’8-4, con Barbiero che ferma il match. Anche Diamantini realizza la sua doppietta per il 14-8 e Buchegger mette a terra l’ace del 16-9. Rosso prova a dare una scossa alla sua squadra, avvicinando Sora sul 17-13, ma un muro di Georgiev spezza il break e in progressione Poglajen, Marechal (al servizio) e Buchegger che mettono la parola fine alla gara al secondo match point (25-18).

Le dichiarazioni del dopo-gara

Fabio Soli (allenatore Bunge Ravenna): “Siamo stati bravi a rendere facile una partita invece rivelarsi molto complicata. Si trattava del classico match in cui c’è tutto da perdere, in quanto il nostro obiettivo era quello di conquistare il miglior risultato possibile. Per questo motivo abbiamo preparato la gara come quella contro Trento, senza lasciare nulla di intentato. Siamo riusciti a tenere in mano il pallino del gioco, con regolarità e ritmo, e con Orduna che è riuscito a sfruttare tutto il potenziale offensivo della squadra, senza dare punti di riferimento agli avversari”.

Mario Barbiero (allenatore Biosì Indexa Sora): “In campo si è vista una Ravenna straordinaria, mentre noi siamo andati davvero molto male. Non siamo mai stati partita e non si può giocare in questo modo. I nostri avversari hanno giocato in modo pulito, tecnico, tattico e non posso che far loro i miei complimenti. La mia è una squadra che ha bisogno di partire bene per rendere al meglio, ma non siamo mai stati capaci di fare ciò, senza sfruttare quelle pochissime situazioni che ci sono capitate per impensierire la Bunge, mancando anche in esperienza”.


(Fonte: comunicato stampa)

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