Di Paolo Cozzi
Tralasciando la vittoria di Civitanova su Padova, giocata sabato e con i padroni di casa con la testa già al Mondiale per Club, e la prima vittoria di Sora nel match con Castellana di venerdì, la domenica di Superlega ha regalato un grande match in quel di Latina, dove Perugia ha sudato le proverbiali sette camicie per aver la meglio su una Latina sempre alle prese con acciacchi e infortuni, ma molto ben guidata da Sottile.
Se Savani e Le Goff sono ancora a mezzo servizio, è il giapponese Ishikawa a lottare come un leone e a chiudere con il 59% in attacco. Ma è la battuta degli ospiti a scavare solchi importanti con ben 13 ace contro uno solo di Latina. Anche a muro i perugini si fanno sentire, con Anzani molto presente e autore di ben 5 blocks. Ma nella giornata in cui Russell e Atanasijevic non brillano, è l’Ivan nazionale che prende per mano la squadra e la trascina con ben 24 punti, zittendo tutti quelli che continuano a non vederlo in 4 senza capire che sta facendo un percorso impegnativo e lungo per diventare top player anche di banda.
Nel derby della via Emilia, Modena impone la legge del tre ad una Ravenna che senza Marechal perde molto del suo potenziale. La prestazione di Modena è di normale amministrazione con l’attacco di squadra fermo al 50% e soli 5 muri. Anche la ricezione barcolla ma un lucido Bruninho riesce a mandare in doppia cifra ben 4 attaccanti.
Per Ravenna, che incappa nella giornata NO del suo opposto, è il giovane Raffaelli a provare a impensierire i canarini, ma quando i centrali non girano e l’opposto è in versione “sbaglione” è difficile imporre il proprio gioco.
Tutto facile per Piacenza contro una Monza sempre più in difficoltà e ancora alla ricerca di un assetto definitivo in campo. Per i piacentini pochi errori individuali e ancora una volta una prestazione maiuscola di Fei, autentico killer nei finali di set e ben coadiuvato da un Alletti quest’anno molto positivo e in crescita, puntuale in attacco, lucido a muro e fastidioso in battuta. Per Monza notte fonda nei fondamentali di attacco e ricezione: la squadra è giovane e ricca di talento, ma continuo ad avere la sensazione che avere una panchina lunga a cui spesso ricorrere porti più danni che benefici, togliendo identità alla squadra e punti di riferimento al palleggiatore americano che alla sua prima esperienza in Italia, avrebbe bisogno di maggior tranquillità per gestire al meglio la partita.
Continua la lenta risalita di Trento che si libera in 5 set della ostica Vibo Valentia nel match che vede contro Lorenzetti e Tubertini, quest’ultimo per anni braccio destro proprio dell’allenatore trentino.
Sorpresa in casa trentina dove Vettori paga un inizio di campionato non brillante e parte dalla panchina lasciando spazio a Teppan buon giocatore ma di certo non un top player. Bene il canadese Hoag e i centrali, discreta la ricezione e bene la battuta. Tuttavia è mancato Lanza in attacco con Kovacevic, fiore all’occhiello del mercato estivo, ancora a mezzo servizio. Da segnalare comunque una prova molto concreta in attacco, con solo 7 errori diretti e 8 murate subite su 108 tentativi. Per i vibonesi di contro, tanti, troppi errori gratuiti (ben 37 tra attacchi e battute più 13 muri subiti) con un Antonov best scorer e positivo in ricezione, ma con una efficienza molto bassa.
Nota negativa lo scarso pubblico presente al PalaValentia per una squadra che probabilmente ha meno punti del dovuto e meriterebbe un pubblico da settimo uomo in campo.