Di Redazione
Continua la preparazione in casa Prisma Taranto in vista della stagione in Serie A2 Credem Banca. Una formazione costruita sicuramente per centrare grandi obiettivi con individualità di spicco ed esperienza, come lo schiacciatore, tarantino di nascita Alessio Fiore, che torna ad indossare la casacca di Taranto dopo anni di “pellegrinaggio” in giro per l’Italia. Come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport Puglia, l’esperta banda è consapevole di dover lavorare sodo e far prevalere il gruppo e non le individualità.
«I primi giorni sono duri. Con l’avanzare del tempo, possiamo diventare un gruppo solido e compatto. Sappiamo che, durante il campionato, incontreremo delle difficoltà: il periodo iniziale servirà per conoscerci meglio, compattarci e aiutarci. Lavoriamo tutti, in sintonia, verso l’unico obiettivo: presi individualmente, ci sono tante potenzialità da poter sfruttare ma, nel corso del campionato, sarà fondamentale far prevalere il gruppo. La stagione sarà molto lunga: sarà importante farsi trovare pronti al termine della regular season, quando inizieranno i playoff».
Nella rubrica “Prisma Time”, lo schiacciatore esprime la sua felicità nel ritornare, in riva allo Ionio, dopo più di un decennio dalla sua ultima esperienza: «Sono stato felice di ricevere la chiamata del dg Laforgia: la decisione è stata quasi scontata. Poter fare qualcosa, per la propria città, è per me motivo di lustro ed orgoglio. Parlando con i presidenti Bongiovanni e Zelatore, ho notato la serietà del progetto: non ho mai esitato e sono contento di essere qui. La presenza di un tecnico preparato come Di Pinto ha, sicuramente, inciso sulla mia scelta: ho colto l’opportunità al volo sia per ritornare nella mia Taranto ma, anche, per lavorare con una persona ed un allenatore che ha sempre voglia di mettersi in discussione».
Indossare poi la maglia della propria città è sempre qualcosa di speciale: «Non è semplice indossare una maglia importante come questa. La pressione? Ho qualche anno sul groppone ormai, ho imparato a gestire al meglio i miei stati d’animo: converto tutto in una carica positiva. Gli stimoli? Alla mia età si trovano quotidianamente, trovando giorno dopo giorno dei nuovi obiettivi: c’è sempre qualcosa da imparare, anche da un compagno di squadra più piccolo».
