Di Redazione
Rivelazione classe 2000, alla sua prima potenziale stagione in campo da titolare con la maglia de Il Bisonte Firenze, Terry Enweonwu ha già il carattere di una giocatrice piena di esperienza. Complice anche l’aiuto della cugina Paola Egonu, come ammette Terry in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Per molti questa è la stagione della sua consacrazione. Pressione?
“No, anzi: sono nell’ambiente giusto e ho bisogno di un anno così. Migliorare significa anche sbagliare: stasera credo di avere fatto bene per 3 set. Poi mi sono spenta ed è entrata Sylvia Nwakalor, che ha cambiato la partita: formiamo una bella combo”.
Per tanti altri Terry è la cugina di Paola Egonu. Si sente sminuita?
“Perché dovrei? Paola ha già dimostrato tanto, io ho tanta strada da fare. Tra noi c’è un ottimo rapporto, da amiche prima che da parenti e avere giocato insieme a Conegliano mi ha aiutato a non vederla come
una rivale. Piuttosto come una campionessa dalla quale imparare”.
La qualità che le ruberebbe?
“La cattiveria che si trasforma in continuità lungo l’arco della gara: Paola attacca ogni palla con ferocia, anche se sbaglia”.
Egonu, Nwakalor, Enweonwu: Italia 2.0 verso Tokyo?
“Se dicessi che non ci penso, sarei bugiarda. Ma i Giochi non devono essere una ossessione: l’anno di Firenze, per me, è prezioso per crescere. Se poi questo mi porta a Tokyo, sarà un sogno. Altrimenti farò il tifo per chi sarà stata più brava di me. Sono giovane, ho tempo ma non ne voglio perderne”.
Un hobby?
“Leggo tanto, libri di tutti i tipi, ma preferisco i gialli”.
Se Firenze fosse un thriller?
“Basta che abbia un trama in crescendo e col lieto fine”.