Testa a testa con il Tours, lo Skra Belchatow la spunta al tie break

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Di Redazione

Mentre lo Zenit Kazan si impone sul campo della Vero Volley Monza, l’altra semifinale di andata di CEV Cup maschile regala uno spettacolo entusiasmante: quasi due ore e mezza di battaglia tra Skra Belchatow e Tours VB, con i polacchi che riescono a imporsi al fotofinish ma lasciano aperto ogni verdetto in vista della gara di ritorno (mercoledì 2 marzo).

Protagonista assoluto del match l’estone Robert Taht, che conferma di attraversare un momento di forma eccezionale, chiudendo con 23 punti (57% in attacco, 3 muri e 3 ace); Lomacz si affida a lui più ancora che ad Aleksander Atanasijevic (17), trovando anche in Karol Klos (14 punti con 3 muri) un’uscita importante al centro. Fondamentale anche l’innesto nel tie break di Dick Kooy, che piazza 5 attacchi su 5, anche se a fare la differenza sono soprattutto i 16 ace di squadra dei polacchi, di cui 6 di Mikolaj Sawicki.

Nonostante tutto il Tours riesce però a restare in scia fino all’ultimo grazie a una grande prova di squadra, trovando in panchina le risorse giuste (Geraldo Graciano al posto di uno spento Derouillon) e affidandosi nei momenti di difficoltà all’ucraino Dmytro Teryomenko, in una serata indubbiamente particolare dal punto di vista emotivo. Alla fine sono solo i dettagli a decidere la gara, e tutto lascia pensare che sarà così anche al ritorno.

PGE Skra Belchatow-Tours VB 3-2 (24-26, 25-22, 25-20, 22-25, 15-13)
PGE Skra Belchatow: Sawicki 6, Klos 14, Schulz 1, Kooy 5, Taht 23, Ebadipour 8, Atanasijevic 17, Lomacz 1, Piechocki (L), Adamczyk ne, Milczarek (L) ne, Bieniek 7, Mitic ne. All. Kovac.
Tours VB: Derouillon 5, Geraldo Graciano 15, Perry (L), Leandro 6, Pelvet ne, Tillie 13, Chauvin ne, Bruckert ne, Toledo ne, Teryomenko 10, Palonsky 15, Coric 1. All. Fronckowiak.
Arbitri: Varbanov (Bulgaria) e Juracek (Slovacchia).
Note: Spettatori 837. Skra: battute vincenti 16, battute sbagliate 22, attacco 48%, ricezione 45%-23%, muri 8, errori 41. Tours: battute vincenti 8, battute sbagliate 19, attacco 48%, ricezione 40%-19%, muri 3, errori 29.

SEMIFINALI
PGE Skra Belchatow (Polonia)-Tours VB (Francia) 3-2 (24-26, 25-22, 25-20, 22-25, 15-13) ritorno mer 2/3 ore 20.00
Vero Volley Monza (Italia)-Zenit Kazan (Russia) 1-3 (14-25, 20-25, 25-19, 19-25) ritorno mer 2/3 ore 17.00

(fonte: Cev.eu)

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Stephen Maar tra passato, futuro, famiglia (si sposa) e Trento: “L’avversaria peggiore, ma…”

Sale in Zucca

Prendi un ragazzo di 22 anni che arriva in Italia, a Padova, direttamente dal Canada. Capisci subito che ha un’energia speciale, fatta più di quello che non è ancora, ma che saltuariamente ti mostra in campo, che di quello che poi sarà il suo vissuto negli anni successivi. Questo ragazzo fa un percorso, articolato tra alcune delle piazze più importanti della Superlega, parliamo di Verona, Milano, Cisterna. Arriva a Monza, gioca dei playoff meravigliosi e una finale Scudetto contro pronostico, tra esplosioni di gioia, rabbia agonistica, palloni che pensi possano saltare per aria e un tormento interiore, che è la sua cifra. 

L’arrivo a Piacenza di Stephen Maar è forse l’ultima fase di questa evoluzione complessa, durata otto anni (per la parentesi russa alla Dinamo Mosca ci arriviamo) e nella quale lo schiacciatore oggi tira qualche somma, un po’ perché a trent’anni tutto appare più chiaro, tutto prende una forma diversa, e forse perché si è pronti per essere ciò che veramente si vuole essere da grandi, con o senza la pallavolo davanti:

“Ho trovato la mia tranquillità, il mio mondo. Per tanti anni sono andato avanti, girando il mondo e vivendo anni molto intensamente. Per la prima volta quest’anno la mia famiglia avrà la priorità rispetto a tutto e in estate voglio spendere un po’ di tempo assieme a loro”.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Molly Lohman (@mollylohman)

Ha annunciato il matrimonio con la sua compagna Molly Lohman, pallavolista, solo qualche settimana fa. Vi sposerete in Italia?

“Le ho chiesto di sposarci in un pomeriggio sul Lago di Garda. Ma per ora non abbiamo i dettagli precisi anche perché dobbiamo incrociare le agende e i programmi. Adesso che mi fa pensare, sarebbe proprio bello se ci sposassimo in Italia (ride n.d.r.)”.

Anche perché l’Italia è stata la sua fortuna Maar. Ma anche per noi averla nel campionato italiano.

“Un bel viaggio, lungo otto stagioni, che comprende anche la mia parentesi russa. Ho giocato in tantissime città e ho considerato casa ogni luogo in cui sono stato. Ognuno di quei luoghi mi ha lasciato qualcosa, dalle persone, alle esperienze”.

Quella che ricorda per un motivo particolare?

“Credo Cisterna. È stato un anno molto particolare, dopo Milano e prima della proposta di Monza, dove poi ho trascorso tre anni della mia vita. Era un contesto molto piccolo, una città molto vivibile e una squadra capitanata da Fabio Soli e da uno staff, ricordo su tutti Gioele Rosellini, con cui ho lavorato molto bene. La pallavolo era seguitissima ed è stata la prima volta in Italia in cui le persone con cui avevo a che fare nella quotidianità, parlo magari del panettiere o dei ragazzi o ragazze che trovavo al supermercato, poi le ritrovavo sugli spalti a tifare la domenica”.

Si ricorda il Maar di Padova invece? Arrivato con tante novità a Padova? 

“Ricordo una squadra completamente nuova, che fece un inizio di campionato incredibile. Peccato perché poi ci siamo persi durante l’anno. Ma ripeto, la casa per me è ovunque in Italia”.

Ora la casa è Piacenza. Un anno che è stato letteralmente una montagna russa.

“Un anno in cui questo weekend cominceremo un importante semifinale contro Trento, e a cui teniamo davvero molto”.

Dall’arrivo di Travica, Piacenza sembra avere una luce nuova.

“Ogni cambio porta con sé uno scossone, o meglio, una reazione. Il periodo di difficoltà precedente ci ha fatto riflettere e c’è stata come pensavo e dicevo una reazione da parte di tutti. Ora tutti ci crediamo un po’ di più. Certo, Trento è l’avversaria che nessuno vorrebbe ritrovare in semifinale, anche perché è stata la migliore della regular season. Io ora non penso più a chi mi ritroverò di fronte, ma a come lo affronterò”.

foto Gas Sales Bluenergy Piacenza

La affronterà, mi permetto di dire in una condizione mentale diversa.

“Cosa intende?”

La rivedo in campo con una serenità che non conoscevo.

“Sì, è un bel momento della mia vita”.

Stephen Maar pensava di arrivare fino a qui quando studiava alla McMaster University?

“Non pensavo di avere fino a qui. Ho tanta gratitudine per tutti coloro che mi hanno permesso di fare un percorso, la mia strada. Ho studiato, ho aperto la mente a tutto ciò che mi è stato insegnato e ritrovarmi oggi a questo punto mi rende davvero orgoglioso”.

Di Roberto Zucca