Di Roberto Zucca
Tiziano Andreatta e Andrea Abbiati sono ciò che si potrebbe definire uno zoccolo duro del Beach Volley, affermatosi in Italia anche grazie al loro prezioso contributo. La coppia è cresciuta enormemente negli ultimi anni ed ha conseguito risultati importanti e stupefacenti per chi, come Tiziano e Andrea, ha dovuto fare tutto senza il supporto delle istituzioni.
Andreatta, anche nella prima tappa milanese del Campionato Italiano Assoluto è arrivato un ottimo secondo posto.
“La tappa di Milano per noi è stata un test. Venivamo da un periodo difficile in cui il livello negli allenamenti si era abbassato, anche perché non ci siamo mai fermati dalla tappa di Las Vegas. Riuscire ad essere sempre concentrati e stimolati è un compito davvero arduo, soprattutto quando chi ci supporta economicamente da qualche anno crea pressioni perché vorrebbe vederci sempre decollare. La gente si è abituata ai grandi risultati della stagione passata, e se adesso perdiamo ai sedicesimi di una tappa del World Tour da 4 stelle sembra che il torneo sia stato un fallimento. Non tutti si rendono conto del livello di queste competizioni e di come funziona il Beach Volley, dove una singola azione può fare la differenza tra vittoria o sconfitta“.
Che periodo è stato per lei?
“Tra una cosa e l’altra avevo perso fiducia nelle mie qualità di giocatore, pensavo di non essere più in grado di giocare come prima. Per di più, la settimana della tappa non eravamo riusciti ad allenarci come al solito per problemi fisici di Andrea e perché ero dovuto andare a Roma per fare la prima prova dell’esame di stato da biologo, perché amo il beach volley ma anche la mia vita. Per questo motivo non sapevo cosa aspettarmi e sono felicissimo di come è andato questo torneo, non tanto per il risultato finale quanto per il gioco che abbiamo espresso. Siamo finalmente riusciti a sbloccarci e divertirci, forse grazie anche al sostegno del pubblico ‘di casa’, virgolettato perché vivo a Milano ma in realtà sono di Trento“.
È di pochi giorni fa la notizia della vostra partecipazione ai campionati Europei. Emozioni?
“È tutto vero, dal 6 all’11 agosto rappresenteremo l’Italia alle finali del campionato europeo a Mosca. Siamo molto orgogliosi di essere riusciti a qualificarci a un evento di questo calibro e non vedo l’ora di scendere in campo. Sono sicuro che sarà una bellissima esperienza. Inoltre, vista l’assenza delle coppie extraeuropee, potrebbe essere una buona occasione per fare un bel risultato. E pensare che l’anno scorso mi avevano chiamato negli studi di Eurosport per commentare le partite, mentre quest’anno sarò lì sul campo“.
Veniamo al Campionato Italiano. Gli avversari da battere?
“I gemelli Ingrosso, soprattutto se decidono di continuare a giocare assieme, oltre alle solite coppie romane e magari a qualche new entry dal giovanile. Rimpiango un po’ i tempi in cui ero io il giovane che entrava in tabellone a dare fastidio ai big grazie alle wild card ottenute con la vittoria delle tappe giovanili. Oggi invece la situazione si è invertita e tocca a me tenerli a bada!“.
È vero che lei e Abbiati puntate a Tokyo 2020?
“Sì. Quest’anno abbiamo deciso di concentrare l’attenzione sugli eventi internazionali e dovremo rinunciare, a malincuore, a qualche tappa del campionato italiano. È iniziato il biennio olimpico e stiamo provando a fare punti per qualificarci alle Olimpiadi, per questo dobbiamo puntare soprattutto sulle tappe di livello più alto. Sarebbe bello giocare una tappa del World Tour da 1 o 2 stelle per avere maggiori possibilità di vincere una medaglia, ma ciò influirebbe in modo negativo sul nostro ranking e non avremmo più speranze di qualificarci per Tokyo. Sappiamo che è un obiettivo ambizioso ma perché non tentare? In fondo, un anno fa non avremmo mai pensato di poter entrare in tabellone agli Europei, e l’anno prima non avremmo mai pensato di sfiorare un quinto posto a un Major Series!“.
Siete tra le poche coppie che ha costruito uno staff professionistico di altissimo livello. Come si fa?
“Con sacrificio e lavoro. Abbiamo alle spalle un team sempre più grande che crede in noi e ci permette di superare i nostri limiti dal punto di vista tecnico e atletico. A loro va il nostro più sentito ringraziamento, a partire dal coach Luca Larosa della BVT Torino, dal preparatore e terapista Luca Zago e il suo collaboratore Andrea Corno, dal preparatore Alessandro Contadin e dal dottore Rodolfo Malberti fino ad arrivare ai ragazzi che ci aiutano con tanta passione durante gli allenamenti, in particolare Fabio, Carmelo, Francesco e Andrea, senza dimenticare le aziende che ci permettono di inseguire il nostro sogno, primo fra tutti Davide Quaranta di Inoxplus“.