Di Redazione
14 aprile 2002: la Metodo Minetti Vicenza batte la Edison Modena per 3-2 e la elimina dai quarti di finale dei Play Off, centrando una delle più grandi sorprese della stagione ed eguagliando il miglior risultato della sua storia. La piccola società veneta prolunga così il suo momento d’oro, che l’ha portata l’anno precedente alla conquista della Coppa CEV e poi, da assoluta outsider, della Supercoppa italiana. Pochi mesi dopo tre pilastri di quella squadra, Elisa Togut, Paola Paggi e Darina Mifkova, saranno assolute protagoniste della storica vittoria dell’Italia ai Campionati Mondiali.
In quella stagione speciale, da Vicenza passano davvero tutto il passato, il presente e il futuro della pallavolo italiana. Ci sono le tre azzurre, ma anche le giovani straniere Frauke Dirickx, Maja Poljak e Malgorzata Glinka, destinate a diventare campionesse internazionali; la statunitense Robyn Ah Mow, poi argento olimpico a Pechino 2008; la giovanissima Valentina Fiorin, appena uscita dal Club Italia. Ci sono persino, fino a metà stagione, la leggenda Consuelo Mangifesta (tornata in Italia dopo un anno a Tenerife) e l’emergente Chiara Di Iulio. E per finire, in panchina, un certo Giovanni Guidetti, agli inizi della sua stratosferica carriera.
Arrivata in A1 nel 1998, la Joy Volley Vicenza ha già fatto miracoli nelle prime due stagioni, raggiungendo le semifinali scudetto sotto la guida di Atanas Malinov; nel 2001 poi si è superata, arrivando quinta in campionato e vincendo la Coppa CEV nonostante il cambio di allenatore in corsa, con Mauro Marasciulo al timone. In estate cambia di nuovo tutto, ma restano le colonne Paggi, Togut, Mifkova e Glinka. E la stagione inizia con un altro straordinario exploit per la squadra biancorossa.
All’indomani di un campionato tragicomico, concluso senza l’assegnazione dello scudetto (per la prima e unica volta, almeno fino a oggi…) dopo la vittoria sul campo di Reggio Calabria, la Supercoppa italiana deve ricostruire per quanto possibile l’immagine del volley italiano. La final four la ospita proprio Vicenza, che partecipa in quanto vincitrice dei play off per la CEV; le altre tre partecipanti sono la stessa Reggio, Modena e Bergamo. La squadra di casa si supera: batte per 3-1 le calabresi in semifinale e poi, davanti a 2600 spettatori, si ripete sempre per 3-1 ai danni della Foppapedretti, con 23 punti di Togut e 18 della scatenata Glinka (61% in attacco!).
Dopo quello storico trionfo, la Minetti disputa un campionato altalenante, concedendosi qualche grandissima impresa come il 3-0 sul campo di Bergamo (che poi vincerà lo scudetto), ma anche qualche scivolone imprevisto. I passi falsi nelle ultime due giornate contro Modena e Palermo relegano le biancorosse a un settimo posto che mette subito in salita il cammino nei play off. Nei quarti, infatti, c’è ancora la Edison Modena di Jenny Lang Ping, con le cinesi Wu e Yin e campionesse del calibro di Zetova, Leggeri e Grun.
Il 10 aprile al PalaPanini, però, Vicenza compie un altro mezzo miracolo, trascinata dall’immensa Togut (29 punti) e da una Poljak insuperabile con 7 muri: 3-1 in trasferta e l’equilibrio della serie si ribalta. Il capolavoro si completa poi in Gara 2, davanti al pubblico amico, ma servono grande carattere e nervi saldi: infatti le modenesi, dopo due set disastrosi, riescono nella rimonta e trascinano le avversarie al tie break. Nel set decisivo però non c’è storia: 5-3, 12-7, fino al 3-2 conclusivo (25-17, 25-15, 17-25, 20-25, 15-8) che manda le vicentine per la seconda volta in semifinale.
Togut questa volta ne mette a terra 34, Glinka piazza altre percentuali da record (63% in attacco), Paggi non sbaglia nulla e il libero Elke Wijnhoven, arrivata a stagione in scorso, tira su qualsiasi pallone. Vicenza poi si fermerà in semifinale, dopo aver impegnato Novara fino al tie break di Gara 3, sfiorando anche una clamorosa rimonta dallo 0-2. Ma quella grande impresa rimarrà nella storia della squadra biancorossa e anche di molti dei protagonisti, con la festa mondiale di Berlino come fiore all’occhiello di un anno indimenticabile.
(Si ringrazia Marta Vips per la collaborazione)