Di Roberto Zucca
Mai dire mai. Soprattutto nella finale scudetto. Lo sa bene Civitanova, che stasera, nel giro di 60 minuti, si è vista sfilare dalle mani gara due e probabilmente metà scudetto, e poi è stata in grado di riprendere quota e pareggiare le sorti di questa audace finale di Superlega. Peccato per Perugia, che si è suicidata da sé, concedendo il quarto set (era in vantaggio 9-15!) alla Lube sotto gli occhi basiti di Lorenzo Bernardi. Sabato sera Atanasijevic e company dovranno affilare le unghie se vorranno sfruttare il fattore campo e cercare di andare in vantaggio sulla serie. Proprio lui non dovrà vivere di alti e bassi che possono scombussolare gli equilibri di una Perugia che si scopre in alcune frazioni della gara vulnerabile e fragile.
Il top: difficile sceglierne uno solo stasera. A pari merito potremmo citare Sokolov e Juantorena, spinti da un mattatore che si chiama Christenson, capace di fare quello che aveva fatto De Cecco, suo avversario per il tricolore in regia, durante gara uno.
Sokolov è l’ago della bilancia di questa Civitanova dall’inizio della stagione. Nessuno come lui è in grado di stimolare la squadra anche quando la partita vive momenti di autentica difficoltà. Stasera brilla laddove sembra buio pesto ed illumina la pista con alcune giocate che spiazzano Colaci e consegnano al pubblico l’occasione per un tripudio di fine gara. Osmany gioca per due in banda, anche quando Kovar e Sander non sono al massimo della condizione. Cede al nervosismo e alle provocazioni forse, ma è in grado di mantenere la lucidità e di giocare più di altri il quarto parziale, decisivo per la vittoria finale. Senza di loro in questa condizione, la Lube avrebbe subito una sonora sconfitta. Determinanti.
Voto Civitanova: 8,5. Se recuperasse anche la piena forma di Sander e Kovar si potrebbe giocare la perfezione a fine anno.
Il flop: Bata e Russell, che succede? Al contrario di Sokolov, l’ago della bilancia di perugia firma 25 palloni ma ne sbaglia altrettanti. Forse troppo concentrato sul singolo e sulle battaglie personali e non spinto da una vera intenzione di giocare per la squadra, Atanaijevic sprofonda nell’abisso di alcune frazioni di gioco e con sé fa scivolare tutta la squadra che soprattutto nel quinto parziale desiderava trovare in lui l’arcangelo che porta i fedeli nel cammino della salvezza di questa partita.
Per l’americano made in Perugia, invece, una partita incolore. Mette insieme alcune giocate buone con l’ausilio del sempre ottimo De Cecco. Poi sparisce dalla battaglia per la conquista della terra promessa. È apparso evidente che nelle ultime settimane, Russell non gode della stima del palleggiatore di Perugia, ormai costretto a vivere di Atanasijevic e del sempre più decisivo Zaytsev, autore anche oggi di una buona prestazione. Per gara tre ci si aspetta più presenza scenica. Perché il corpo di Civitanova è risorto dalle ceneri. Ed è più forte e viscerale di sempre.
Voto Perugia: 5. Senza se e senza ma.