Top e Flop Superlega: Trento, che lezione a Modena. Bentornato Matej, la SuperLega aveva bisogno (anche) di te

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Di Roberto Zucca

Natale sta arrivando e la penultima giornata di Superlega offre spunti interessanti in tema natalizio. Brilla ma non troppo Perugia che vince contro Sora soffrendo e mantenendo la cima della classifica. La più bella è Trento che sconfigge Modena fra le mura amiche e conquista un confortante secondo posto, tenendo a distanza Civitanova che vince contro la cenerentola Castellana, non incantando il proprio pubblico e chiedendo a gran voce una terapia al Dottor De Giorgi, fresco medico e analgesico contro i mal di testa della dirigenza e della squadra marchigiana. Vince Verona che accoglie Kaziyski, il quale con ventun punti conquista il pubblico veneto nella gara contro Latina. Bene le lombarde. Monza vince in trasferta contro Siena, aggiudicandosi l’ingresso in Coppa Italia così come Milano che batte agevolmente Vibo al Palayamamay. Ottimo proseguimento di Padova infine, che contro Ravenna affila le unghie e piazza la seconda vittoria consecutiva e spera nell’onda lunga dell’entusiasmo decembrino.

IL TOP

Che Trento esagerata. Anche lo scontro diretto con Modena la vede trionfatrice in una domenica in cui Russell gioca tutti i colpi che conosce per intimorire la difesa Azimut. Nonostante i tanti errori di Modena spiccano un ottimo Kovacevic e Lisniac che a muro la fa da corsaro. Questa Itas piace sempre di più e le dieci vittorie iniziano ad essere un bel bagaglio inaspettato per mister Lorenzetti in questa stagione.

Civitanova bella a metà. Quattro set per vincere contro l’ultima della serie. La mancanza di una guida si avverte e De Giorgi deve arrivare quanto prima. Ci pensa Juantorena a spaventare la povera BCC. Diciotto punti e l’impressione che Osmany dovrà guidare l’uscita di Cuba dall’embargo di queste ultime giornate. Fronte comune per le prossime giornate, pena il buttare all’aria una stagione in cui si potrebbe vincere tanto

Perugia ancora prima! Non era una partita semplice vista la difficoltà di molte compagini di avere la meglio su Sora quest’anno. Serve un Atanasijevic da partite di cartello per sopraffare Sora in quattro set e un Leon decisivo e in grado di intimorire col suo personaggio anche l’indomito Petkovic. Perugia mantiene la testa della classifica e prova a riprendersi dalle fatiche di un girone di andata inaspettatamente faticoso. Riuscirà a continuare su questa strada?

Una Kioene straripante. Nonostante Randazzo osservi i ragazzi dalle tribune, questa Padova non si vuole più fermare. Torres e Polo asfaltano anche Ravenna in un confronto senza pari. Il centrale padovano centra 12 stelle con la spada e si dimostra uno dei migliori centrali della stagione. Torres anche in battuta annienta la Consar e costruisce con Travica un gioco che migliora ogni partita. E ora la Coppa Italia è quasi realtà.

Monza che bella sei. Ancora una vittoria per Soli e i suoi ragazzi terribili. Protagonisti della trasferta vincente sono gli inarrestabili Plotnitsyi e Dzavoronok che insieme annientano Siena con la complicità di Yosifov che stasera non lascia passare Hernandez nemmeno sotto tortura. Monza è sempre più la bella faccia di sé stessa e l’entusiasmo si respira a pieni polmoni. Ghafour ci mette il suo e firma una delle gare migliori, portando Vero Volley in Final Eight di Coppa.

Milano no limits. Coppa conquistata con gli assi nella manica che questa sera si chiamano Clevenot e Abdel Aziz. Gara da incorniciare per entrambi e Powervolley che si piazza subito sotto le grandi, pronta a giocarsi alcune delle gare di ritorno nella sua Milano. Bel gioco per Giani che imposta una difesa vincente e un attacco che è capace sempre di cavarsela al meglio. Brava Powervolley.

Verona ha già il bollino di Matej. Ventuno punti e un esordio degno di un campione per Kaziyski. Bojer non riesce a star dietro al bomber per antonomasia dell’ex Trento ma Verona con questo assetto piace decisamente molto. L’arrivo dell’esperto sarà la chiave di svolta della stagione di luci e ombre?

IL FLOP

Modena non pervenuta. Un gioco ben al di sotto delle proprie potenzialità e un fantasma negli scontri diretti che attanaglia il dreamteam di Velasco. Inefficace in molti occasioni, Modena sbaglia tanto e si lascia sopraffare da una Trento che è capace di gestire. Manca la sicurezza e qualcosa di più in banda questa domenica. E la terza sconfitta in dodici gare pare un po’troppo.

Castellana niente da aggiungere. Non è male la gara contro Civitanova. Trentacinque punti di Woicjech e Renan non sono pochi contro la seconda della classe. Speriamo sia un segnale che la squadra di Di Pinto possa uscire dal torpore del girone di andata e fare qualcosina di più.

Ravenna nell’ombra. Settima sconfitta per la squadra romagnola che si dimostra arrendevole e piena di difetti di fabbricazione del gioco. Non si salva nemmeno Rychlicki ma si rivede Argenta che potrebbe essere una buona svolta per il reparto offensivo di Ravenna. Diamo ancora tempo al tempo.

Latina manca all’appello. Si poteva fare qualcosa di più contro Verona stasera. Manca Parodi in attacco e questo si sente ogni partita sempre di più, ma accontentarsi solo di un set è parsa poca cosa per Tubertini. Nonostante un Ngapeth da 16 sigilli e Stern da 23 tutto il resto è troppo poco. Il centro manca di spina dorsale e il restante attacco è pressochè assente. Sottile deve pretendere e dare di più. Così si rischia solo una crisi da cui al ritorno è difficile reagire.

Siena doppia faccia. Poteva pretendere di più da sé stessa e non l’ha fatto. Buono Ishikawa, discreto con riserva Hernandez. Siena subisce Monza e il suo rullo compressore, sprecando occasioni per andare al quinto set. Manca lo sprint iniziale sempre. Da richiedere a Babbo Natale.

Vibo male al quadrato. Sono nove le gare perse e il gioco di Al Hacdadi non basta più per tirare su qualche punto. La sconfitta contro Milano è bruciante. Non funziona molto in questa Tonno Callipo a cominciare dalla regia, più vittima di sé stessa che degli avversari. Errori al servizio a parte e attacchi out sono solo l’ennesima riprova che la mentalità vincente manca. Giocare tanto per è ormai un motto da cancellare dai volti e dalle mani di questa compagine.

Sora perdonata. Contro la prima della classe gioca una partita tutto sommato buona. Potrebbe fare di più da posto quattro e posto tre. Ma attenzione a De Barros che avanza partita dopo partita. Al girone di ritorno potrebbe fare la differenza.

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