Di Roberto Zucca
Due risultati netti, desumibili dal fatto che sono solo tre i set giocati per ciascun incontro. Perugia e Trento raggiungono Modena e Civitanova in semifinale, come da pronostico. E lo fanno giocando due gare senza sbavature ma nel caso di Perugia, solo da qualche episodio a fine gara che rovina la festa a metà. Ora, in semifinale, rischia di perdere due elementi come Ricci e Atanasijevic, vittime di una squalifica che porterà lo strascico del post-gara per tutta la settimana.
Il top:
Trento e il furore di Kovacevic e Russell. Una partita nel quale le stelle di Trento firmano 16 punti a testa si trasforma nella semifinale più attesa di sempre. Sembra un anno in cui le prospettive per il tricolore sono molto concrete. Su tutte le performance delle due bande Itas e un enorme Giannelli che contro Padova amministra la gara con una maturità incredibile per la sua giovane età. Bene anche Vettori anche se non determinante e il centro dove finalmente ritroviamo il solito Candellaro.
Perugia esaltante nonostante il finale. Gioca la partita della vita e regala con Galassi e Hoag una valida alternativa a Ricci e Berger. La chiave della gara è il secondo set in cui è Leon l’uomo partita e il vero domatore di questa gabbia di leoni. Atanasijevic gioca la sua pallavolo aggressiva e determinante. Peccato per l’atteggiamento di tutta la gara, che è sembrato più un regolamento di conti che una finale di pallavolo giocata sotto gli occhi di 3500 amanti di questo sport.
Il flop:
Padova sei stata grande comunque. Una stagione bellissima, come testimoniano le dichiarazioni di Travica a fine gara. Poca amarezza se non il fatto di aver giocato troppo poco in gara tre. Bellissimo il gioco dei centrali Polo e Volpato a cui auguriamo una convocazione azzurra e la bella prestazione di Louati e Torres. Se dovessero arrivare tutte queste conferme la Padova del 2019/2020 potrebbe essere la vera rivelazione della prossima Superlega. I frutti del lavoro di quest’anno sono più che una certezza.
Monza prova a lottare timidamente e così non basta. Resta per larghi tratti nel match contro la Sir grazie al solito Plotnytskyi, ma si arrende dopo 50 minuti di partita allo strapotere di Perugia. Non funziona molto, compreso il gioco di Dzavoronok e Orduna, sempre abituati a chiudere palle che oggi non sembrano andare a genio ad entrambi. È comunque una stagione molto buona la prima di mister Soli e le premesse per una conferma durante la prossima annata ci sono.