Top & Flop Superlega: Leal punto di riferimento, Perugia resta ferma ai box

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Di Roberto Zucca

Parità. Sono bastati quattro set e più di 4300 persone per riportare l’equilibrio nella finale scudetto tra Civitanova e Perugia. La squadra di De Giorgi ribalta le sorti di gara uno e infligge a Leon e company un risultato che fa ben sperare sul proseguimento della competizione. Il sestetto di Civitanova fa leva sugli stessi fondamentali, battuta e ricezione, che non avevano portato fortuna ed erano stati male impostati in occasione della prima gara di finale scudetto. Ed ora appuntamento a mercoledì per stabilire quale dei due sestetti passerà in vantaggio in questa bellissima corsa verso il tricolore.

Il top:

Le caravelle cubane portano Civitanova nel continente dell’equilibrio. Per un Juantorena che come sempre è capace di fare la differenza e un Simon grintoso come pochi e indice di verità e competenza, la vera sorpresa è l’ultima parte della stagione di Leal. Il terzo cubano della serie rappresenta la nave della provvidenza, partito in sordina durante la stagione, complice il suo primo campionato italiano. Dopo una cura Bruninho durata più di un girone d’andata, è ora il vero punto di riferimento del regista carioca, in grado di dare la carica e ancor di più una svolta all’organico marchigiano. Sono suoi i 21 punti che consentono di fare la differenza e alimentato da un bel gioco al centro, il sestetto appare lucido verso il reale obiettivo di questa seconda partita: o dentro o fuori. Funziona tutto, anche un secondo set perso con l’innesto di un luminoso Cantagalli che dimostra di avere il carisma giusto per proseguire una carriera lungimirante. Civitanova così schierata piace e motiva pubblico e tifosi sfegatati che ora come non mai credono nella grande rimonta.

Il flop:

Perugia ferma ai box in gara due. Sbaglia esattamente le stesse cose che Civitanova non azzecca in gara uno, ovvero molti errori in battuta e in attacco. Non splende Leon come di consueto e Atanasijevic fa più fatica del previsto ad imporsi come leader. Tutto da rifare il gioco al centro apparso poco convincente sin dalle prime battute. De Cecco non riesce a spingere i suoi se non nel secondo gioco dove il vantaggio si spinge al di là di un vantaggio significativo. Poi Civitanova gioca come sa fare e per i perugini non c’è molto da fare. La testa forse è già a gara tre da metà partita. Ma la convinzione che sia tutto facile come in gara uno svanisce con il passare dei minuti. Si riparte da mercoledì. Con un’altra testa.

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