Top & Flop Superlega: Spirito e Cester risollevano Verona, troppi errori per Trento

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Di Roberto Zucca

Decimo turno carico di gare al cardiopalma quello appena conclusosi in Superlega. Se la gara tra Civitanova e Trento è posticipata al 22 dicembre, si è giocato un bellissimo anticipo tra Trento e Perugia vinto dalla Sir per 3-1. Nel turno appena concluso ad emergere è sicuramente Modena, che torna festante da Desio, dove batte in quattro set una scatenata Monza.

Sorride anche Verona dopo tre turni di stop, sconfiggendo Latina nell’anticipo delle 17, mentre continua il sogno di Padova, che al quinto parziale ha la meglio sulla fortissima Allianz Milano. Vittorie in trasferta in cinque set sia per Piacenza che batte Sora tra le mura amiche, sia per Ravenna che ottiene il quarto successo contro una rediviva Vibo Valentia.

Il top:

Modena, davanti a quasi 6000 tifosi sei sempre più bella. Un palazzetto di Desio così non si vedeva da tempi lontani. Ma l’effetto Zaytsev (17 punti) è servito anche quest’anno. Ivan è perfetto per due set, poi lascia spazio ad uno scatenato Bednorz, MVP da 20 punti. Christenson continua ad accelerare su un veicolo in cui Giani investe tutto se stesso e scommette alla grande. Anderson (16 punti) sempre sugli scudi e Holt (14 punti) prosegue una stagione da grandi medie. Dove potrà arrivare?

Perugia e la sesta vittoria di fila ai danni di Trento. Un anticipo di tredicesima molto proficuo, nel quale l’Heynen team surclassa la corazzata di Lorenzetti. Davanti alle telecamere del servizio pubblico brilla Atanasijevic, che grazie ad un 63% in attacco e a 26 palle di fuoco stende la difesa trentina. De Cecco, in una delle sue giornate più brillanti, lancia anche un Leon (23 punti) spumeggiante e sfavillante, tanto quanto Lanza che rientra nei ranghi che ben conosce. Perugia riprende la strada e diverte. Sirci si prepara ad altre battaglie che contano.

Verona torna a vincere dopo tre stop. Sorridono la Calzedonia e il condottiero Stoytchev dopo tre turni sfortunati. Spirito (MVP) si carica sulle spalle una squadra sulle spalle che vede Boyer mettere a terra 23 sigilli importanti per questa vittoria. Asparuhov miete certezze, ma stavolta è Cester la garanzia, con un muro che eccelle più di ogni altro fondamentale. Ora che il settimo posto è conquistato serve di nuovo continuità.

Padova e quel quinto posto dietro le grandi. Quinta vittoria e quinto posto dietro le grandi del campionato. Chi riuscirà a fermare questo treno in corsa? Merito di un lavoro che vede in Baldovin il perno su cui ruota un’armonia che emerge domenica dopo domenica. Ishikawa (19 punti) è un ciliegio che sboccia nei giardini di Tokyo con l’ennesimo riconoscimento di MVP, sospinto da un eccezionale Travica che dimostra carattere e lancia in volata Hernandez (22 punti) e un ritrovato Randazzo. Volpato, poi, è una bellissima certezza. Voto 10.

Ravenna trova Lavia del successo. È un gioco di parole ma i 26 punti dello schiacciatore e la straordinaria prova di questa sera lo dimostrano. Ravenna è più in forma che mai e mette il sigillo alla quarta vittoria in un campo difficile come Vibo. Ottimo Saitta, che fa ruotare il gioco su Ter Horst e Vernon-Evans (19 e 22 punti rispettivamente), mandando in confusione il muro calabrese. Bel ritmo soprattutto nel finale con uno splendido muro di Lavia su Carle. Avanti così.

Piacenza ritrova Nelli e il successo in trasferta. Vittoria importante e classifica che migliora. Piacenza vince contro Sora grazie ad uno scatenato Kooy (22 punti) e ad un ritrovato Nelli (14 punti) che fanno la differenza in una partita per niente facile. Il merito della vittoria è anche di uno scatenato Berger (19 punti) e di uno Stankovic che si conferma la bandiera della Gas Sales.

Il flop:

Monza, un terzo set così con Modena non basta. È sicuramente rinvigorita e il gioco di Dzavoronok è il segnale di questa ripresa. Monza però capitola sotto gli occhi di quasi 6000 tifosi e ha il rimpianto di non essere riuscita a ottenere un tie break. Kurek bene come sempre, ma in queste partite deve fare l’assoluta differenza. Un po’ meno in luce il resto dell’attacco, terzo set escluso. Con un pizzico in più di cattiveria questa Vero Volley può arrivare molto lontano.

Trento e una gara sfortunata. Complici la non completa forma di Russell, garanzia di arma in più, Trento incappa in una sconfitta severa a beneficio di Perugia. Vettori le prova tutte, così come Kovacevic e Lisinac, in giornata non particolarmente brillante. Molti errori e un ritmo che manca e che viene imposta dalla Sir. Nemmeno Cebulj può nulla contro questo treno in corsa che passa indenne da una fermata difficile come quella del palazzetto di Trento.

Latina e l’ennesima partita senza rabbia. Lo dice Elia, lo sostiene Tubertini. A Latina serve più rabbia, soprattutto in partite come questa. Non basta un secondo set in cui il divario è netto grazie a Patry (17 punti) e Van Garderen. Con un Karlitzek così, ciò che può fare la Top e Volley è molto di più rispetto alle sette sconfitte rimediate fino ad oggi. Più rabbia e meno discontinuità.

Milano, contro Padova serviva un tocco di carattere in più. Sbertoli le tenta tutte. Ma contro Padova serviva qualcosina di diverso, non solo nel trio delle meraviglie Petric-Abdel Aziz-Clevenot su cui è impostata tutta la partita. La mancanza di un centrale efficace viene fuori nelle percentuali e nel muro che non tiene più come un tempo. Arriverà una soluzione a breve per questo piccolo momento di crisi?

Vibo, peccato per il quinto.  Gioca bene, sembra favorita, ma cade sotto il tiro di un enorme Lavia. Bene Baranowicz, che lancia un buon Ngapeth (14 punti) e un Carle da 19 sigilli. La differenza prova a farla un grande Mengozzi (14 punti) ma non basta. A Vibo è richiesto un ulteriore sforzo per staccarsi dal basso della classifica. È tutto possibile. Vibo può.

Sora e il primo punto tra le mura amiche. Nona sconfitta, ma timidi segnali. Secondo e terzo set giocati con superiorità (e con De Barros su tutti con i suoi 29 punti finali), ma dal quarto in poi Piacenza si impone con un ottimo gioco soprattutto da posto due. Ora il ritmo è trovato e Van Tilburg (12 punti) dimostra anche più continuità. Giornata di svolta?

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