Di Roberto Zucca
La forza di Civitanova contro Modena, la supremazia di Perugia, il coraggio di Trento. È riassumibile così la sesta giornata della Superlega. Grande partita della Lube che nel big match della giornata vince in tre set contro una spenta Modena. La Sir in altrettanti set liquida la pratica Vibo Valentia. Fatica un set in più Trento ad imporsi contro Milano, conquistando il primato, mentre a metà classifica Verona si impone in tre set in casa di Padova. Infine grande vittoria di Ravenna in trasferta su Latina e agognato successo al quinto set per Piacenza contro una rediviva Vero Volley Monza.
IL TOP:
Civitanova è regina del big match. Prova di gruppo superata contro una Modena che si arrende inaspettatamente in soli tre set. La Lube c’è e ruggisce ancora contro le grandi nonostante la pesante assenza di Juantorena, rimpiazzato alla grande da Kovar, ma soprattutto da un Leal quest’anno veramente efficace che con Bruno esprime un gioco spettacolare. Bravi anche Ghafour e Simon ad annullare i tentativi modenesi e blindare con forza il campo di Civitanova.
Trento con super Russell conquista la vetta. Lo statunitense sostituisce Cebulj dal secondo set e mette in cassaforte 17 grandi giocate. Bellissima gara per Trento che vince in una Allianz Cloud pericolosa come non mai in questa stagione. Sorride anche stavolta Vettori, in una gara che rende sempre più evidente il carattere e la forza del collettivo a disposizione di Giannelli. Il lavoro di Lorenzetti è stato finalmente premiato.
Perugia cattura il Tonno Callipo sempre a 17. Triplice 25-17 e vittoria netta per la Sir su una sfortunata Vibo che questa sera era speranzosa di ottenere qualcosina di più date le assenze di Ricci e Atanasijevic. Invece Hoogendorn (13 punti e meritatissimo MVP) e Leon con 19 punti mettono un sigillo importante dopo i dilemmi venuti fuori negli ultimi incontri. Bene i cambi, con Lanza efficace assieme a Plotnytskyi e con Podrascanin a dare sempre continuità al centro.
La forza di Boyer nel successo di Verona su Padova. Irrefrenabile, come una furia a muro e in attacco Boyer (e i suoi 21 punti) mette in ginocchio la Kioene in una gara a senso unico che vede gli scaligeri imporsi senza troppi problemi. Spirito dirige molto bene anche il gioco di Asparuhov e Solè ed ora la classifica inizia a sorridere maggiormente. Così come il gioco dei ragazzi di Stoytchev.
L’immenso Fei regala due punti preziosi a Piacenza. Supera Zlatanov totalizzando 9694 punti in campionato e conquistandosi il titolo di MVP della gara. È inimitabile e incredibile per quello che ha regalato a questo sport e stasera ha dato riprova del suo valore. Piacenza vince anche grazie ad un bravissimo Kooy (20 punti) e a uno Stankovic che dimostra di essere ancora tra i più grandi. Monza cede solo al quinto ma questo successo sembra importantissimo per tanti motivi.
Ravenna e quel colpaccio al sapore di Ter Horst. Diciotto punti e alcune giocate impeccabili dell’opposto ravennate regalano alla Consar un successo insperato in quel di Cisterna. Un gioco spietato soprattutto al servizio e in attacco proprio con il posto due e con uno scatenato Vernon-Evans fanno gongolare un fiducioso Bonitta, che ottiene la seconda vittoria stagionale. Migliorato il gioco, si spera di iniziare a risalire la classifica.
IL FLOP:
Modena e la sua prima sconfitta nella tana di Civitanova. Non bastano i soliti oleati meccanismi italo-americani per battere una scatenatissima Lube. Modena è vittima di se stessa e del mancato coraggio di andare a fondo nella gara più attesa della giornata. Anderson e Zaytsev graffiano, ma non a dovere, e nonostante i 32 punti in due non riescono a vincere nemmeno un parziale. Per Giani qualche ora per porre rimedio, anche se l’entusiasmo che rimane comunque altissimo.
Milano poteva scrivere una gara diversa. Nonostante i 4200 entusiasti tifosi, Milano cade in casa contro una Trento spinta da una grande anima collettiva. Parte bene ma poi subisce il gioco degli ospiti. Ventidue sigilli di Abdel Aziz, che esce poi nel quarto, non bastano e la delusione a fine gara è palpabile. Rimane comunque una partenza sprint per i meneghini in questa Superlega. Migliorabile il resto del collettivo senza un super opposto come Nimir.
Padova soccombe senza apparenti attenuanti. È una gara che non gioca o che gioca solo timidamente. La Kioene perde in tre parziali in cui non crede e dove solo la doppia cifra di Hernandez funziona per qualche frammento della gara. L’attacco vacilla contro quello efficace dell’avversario e gli errori avanzano anche al servizio. Padova deve e può fare decisamente di più, anche contro questa tipologia di avversari.
Monza deve ripartire dalle piccole cose. Dichiara così Orduna in un fine gara infuocato per la bella partita vista contro Piacenza. Peccato che Monza non sia stata in grado di chiudere nel quarto nonostante fosse avanti di tre lunghezze. Come al solito Dzavoronok (21 punti) e Kurek (17 punti) segnano la strada, coadiuvati oggi da una buonissima prova di Beretta e dallo stesso Orduna che dà continuità in regia. Non è bastato. Saranno decisive le prossime gare, già a partire da Verona.
Latina sconfitta a sorpresa nel proprio fortino. A Cisterna di solito è difficile ottenere punti, ma la Top Volley incappa nella seconda sconfitta casalinga di fila. Funziona poco, leggasi ricezione e attacco, e nemmeno un Patry apparso scatenato nelle scorse partite può molto contro Ravenna, a cui stasera riesce tutto. Per Tubertini niente allarmismi, la classifica però dice diversamente.
Vibo senza automatismi resta fanalino di coda. Un solo punto in classifica e aria di crisi in quel della Calabria. Drame Neto e Defalco fanno doppia cifra, ma Vibo sbaglia molto e subisce soprattutto al servizio la forza di una Perugia scatenata. Non bastano le scuse arrivate da Baranowicz in settimana per mettere in ordine una situazione di gioco ancora ingestibile. Serve un cambio di rotta. Sarà possibile a breve?