Di Roberto Zucca
Cominciano ufficialmente i playoff e cominciano con tre gare sorprendenti nelle quali le big faticano non poco per imporsi. L’unica a salvarsi è Civitanova che si impone in tre set tra le mura di casa sulla LPR Piacenza. Fatica e non poco la Sir di Bernardi, che a Perugia lotta letteralmente per quattro set contro una Bunge che dimostra di non avere niente da perdere. Cinque set sono invece serviti a Modena per aggiudicarsi una battaglia che ha rischiato di perdere contro la forte Revivre, e lo stesso destino è toccato a Trento, che contro Verona va sotto in ogni parziale e riesce in extremis a conquistare l’intera posta in palio.
SIR SAFETY CONAD PERUGIA-BUNGE RAVENNA 3-1 (20-25, 26-24, 28-26, 25-19)
Brividi, emozioni, fiati sospesi. La prima gara dei quarti dei playoff Superlega è un po’ tutto questo ed è un grande rammarico per Ravenna, che vince il primo set fuori casa inaspettatamente e poi sciupa alcune occasioni per tentare la clamorosa vittoria in gara uno contro la candidata numero uno al titolo, quella Perugia che Bernardi manda in campo scegliendo il turn over con Andric opposto, Ricci al centro e Berger in banda. Ravenna col solito sestetto parte fortissimo, con Buchegger (20 punti) e Poglajen (9 punti) in pole position sui timidi attacchi dei perugini. Marechal (25 punti) e Orduna completano l’opera e Perugia nonostante un buon inizio di Berger (11 punti) e De Cecco si lascia sfuggire il primo set. Bernardi corre ai ripari riportando Atanasijevic in due. La Bunge prosegue però la sua marcia. Georgiev (6 punti) e Diamantini a muro bloccano qualsiasi palla fino a metà set, quando la vera Perugia viene fuori con Podrascanin (10 punti) che sprigiona le sue doti di leader e con il suo opposto da 17 punti che riprende un set ormai perso e ribalta ai vantaggi la situazione. Ancora difficoltà nel terzo set per Perugia, che subisce il gioco entusiasmante di Orduna fino alla fine del set, ribaltato ancora una volta da Berger e da un superlativo Zaytsev (15 punti) che firma il muro del 28-26 e del massimo vantaggio umbro. Perugia poi domina il quarto parziale e lo fa con Anzani (10 punti) da posto tre che mette a tacere le speranze di Ravenna di arrivare al quinto, con un Colaci che riesce ad arrivare ovunque e mette in crisi le bande di Ravenna e Zaytsev conclude magnificamente con una serie di servizi che mettono in difficoltà Goi e la compagine di Soli.
Il top: Colaci. È la differenza. È la supremazia in difesa che cambia il corso della partita. Un incrocio tra un puma e un leone che arriva dove nessuno può. Questa sera il campo è il suo territorio di caccia e Massimo gioca la partita dell’anno. Chapeau.
Il flop: Ravenna che non ha niente da perdere ma che poteva vincere tutto. Domina per tre set e può ribaltare la storia di questi playoff. Nel finale del secondo e terzo parziale si autodistrugge subendo e sbagliando troppo. Domenica si può riaprire il sogno e magari tentare il colpaccio.
CUCINE LUBE CIVITANOVA-WIXO LPR PIACENZA 3-0 (25-21, 25-20, 25-14)
Lube vince in tre set gara uno dei playoff e data la partita senza storie, ipoteca la semifinale scudetto. Piacenza c’è ma solo nei primi due set, iniziati con un ottimo avvio di Baranowicz e soci, spinti soprattutto a muro e in attacco con Yosifov (5 punti) e Alletti da tre che mettono in crisi la difesa maceratese fino a metà parziale. Poi Piacenza sbaglia tanto e Juantorena (13 punti ed MVP) si scatena al servizio e in attacco mettendo in crisi la difesa di Manià e portando a casa il primo parziale. Piacenza reagisce subito con Clevenot (10 punti) e Fei (11 punti) che piazzano aces e cominciano con coraggio il secondo gioco. Poi Christenson mette a terra un break di cinque punti e la Lube scappa alla conquista del massimo vantaggio, chiuso egregiamente da una diagonale impressionante di Sokolov (11 punti). Giuliani prova a correre ai ripari ma la Lube dilaga subito anche nel terzo parziale spinta da Kovar (8 punti) e dalle pipe di Juantorena. Piacenza prova a reagire con Fei, ma il divario diventa eccessivo e lo stesso Jiri chiude con un bellissimo manifuori una gara che per Piacenza poteva giocarsi da una diversa prospettiva.
Il top: Juantorena. Senza Sander il re della pista è stato lui. Anche stasera è apparso fondamentale per chiudere i set decisivi. Civitanova senza di lui sarebbe persa e Osmany è colui che ormai tutto muove in quel della Lube.
Il flop: Piacenza confusa e infelice. Sbaglia tanto, gioca una gara non sua ma di una compagine decisamente meno assortita. Sembra già arresa al suo destino e anche le sue pedine più prestigiose come Fei e Clevenot non danno il massimo. Peccato.
DIATEC TRENTINO-CALZEDONIA VERONA 3-2 (25-23, 25-17, 19-25, 24-26, 15-13)
Doveva essere la gara più equilibrata dei quarti e i cinque set lo hanno dimostrato. Trento sconfigge a fatica una Calzedonia determinata a fare bene in questi playoff con un organico che Grbic lancia con coraggio e che promette vendetta già domenica in gara due.
L’avvio è nel segno dell’equilibrio, con le due squadre che tengono botta nella fase di cambiopalla, poi Vettori (16 punti ed MVP), e Kozamernik (10 punti) smorzano la gara a favore di Trento. Verona tiene il set con i contrasti di Kovacevic (25 punti) ma cede nel finale allo sprint di Giannelli e soci. Il braccio di ferro prosegue anche nella parte iniziale del secondo periodo, poi Giannelli e un bellissimo servizio di Eder (9 punti) spingono Trento alla conquista del massimo vantaggio. Nel terzo parziale Verona torna a giocare ai livelli del set di apertura e tiene costantemente la fase di cambiopalla. A metà set il gioco degli scaligeri accelera con Stern (16 punti) che, piazzando un break di cinque punti contribuisce a conquistare il terzo parziale chiuso con uno splendido attacco di Manavi (8 punti). La Diatec Trentino prova a rialzare la testa nel corso del quarto periodo, spingendo forte a servizio e a muro con Kozarmenik e Lanza (12 punti) ma Jaeschke (18 punti) e Stern tengono botta e portano Trento ad uno spaventoso tie break, che si dimostra una lotta testa a testa senza pause. Poi Hoag (5 punti) in campo per Lanza firma il break point e offre la prima palla match chiusa da Kozarmenik che fa esplodere tutto il palazzetto.
Il top: Vettori. L’incognita della gara è diventata la certezza del successo. Gioca alcuni set non al massimo. Però si sblocca e conclude alcuni attacchi come solo il miglior Luca sa fare. Decisivo e lungimirante. Finalmente.
Il flop: Verona che sciupa una grande occasione. È ad un passo dalla vittoria poi si lascia sovrastare forse dalla paura di vincere. Gara due rimetterà tutto in discussione?
AZIMUT MODENA-REVIVRE MILANO 3-2 (26-24, 25-27, 25-19, 21-25, 15-12)
Primo quarto nelle mani di Modena, ma Milano c’è. La squadra di Giani trascina al quinto set una Modena impacciata e spesso in difficoltà, venuta fuori solo con l’apporto di Ngapeth, decisivo e redivivo dopo un infortunio nel corso del primo parziale, nel quale Milano parte in vantaggio con Abdel Aziz (33 punti) ma si ridimensiona a causa del bellissimo gioco messo insieme da Urnaut (21 punti) e Bruninho e con Swan Ngapeth decisivo con un ace e un attacco che mettono a tacere le ambizioni Revivre. Nel secondo parziale scappa subito l’Azimut con Holt ma Milano reagisce e trova la parità e successivamente il vantaggio con un ottimo Cebulj (20 punti) e con Abdel Aziz che conclude magnificamente e porta Milano al pareggio. Il terzo set è il meno combattuto ed è il parziale nel quale Modena si guadagna da subito il vantaggio con Ngapeth e lo mantiene con grande lucidità, senza farsi intimorire da Aziz che fa male al servizio ma soprattutto in attacco. Il vantaggio dei gialloblù si concretizza nel finale del set con il muro di Bruno su Abdel Aziz che avvicina Modena alla conquista del parziale. Milano conquista poi il tie break con una prestazione eccellente di Klinkenberg (11 punti) e di Piano (10 punti) che lasciano a bocca asciutta una Modena fiduciosa di liquidare la pratica. Nel quinto Ngapeth suona la carica ed assieme ad Argenta (14 punti) domano il muro di Piano e Averill e fanno felici migliaia di appassionati del Palapanini accorsi a sostenere i propri beniamini.
Il top: Ngapeth. La stella della squadra gioca a mezzo servizio e a servizio completo. Stringe i denti e nonostante l’infortunio del primo set, conduce una gara eccellente con Urnaut e Argenta ed è forse questo il segreto di Modena. La cordata dei tre è infatti decisiva per questo successo. Ma per la semifinale ancora non basta.
Il flop: il coraggio di Milano. Manca di incisività nel quinto parziale che potrebbe conquistare. Giani deve analizzare i momenti di cedimento e tentare di riaprire la serie. È possibile perché Modena non è mai perfetta e Milano potrebbe esserlo se supporterà Abdel Aziz nei momenti di down.
PROSSIMO TURNO 2°GIORNATA QUARTI SUPERLEGA UNIPOLSAI
Domenica 18 marzo 2018 Ore 18:00
Bunge Ravenna – Sir Safety Conad Perugia Diretta Lega Volley Channel
Calzedonia Verona – Diatec Trentino 17/03/2018 ore 20:30 Diretta Lega Volley Channel
Wixo LPR Piacenza – Cucine Lube Civitanova Diretta Lega Volley Channel
Revivre Milano – Azimut Modena Diretta RAI Sport ore 18:15