Foto Instagram Alessia Orro

Torna in carcere lo stalker di Alessia Orro: “Siate coraggiosi, denunciate sempre”

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Di Redazione

È tornato l’incubo dello stalking per Alessia Orro, palleggiatrice della Vero Volley Monza e della nazionale italiana, ma per fortuna la vicenda si è già risolta: i Carabinieri di Monza hanno comunicato questa mattina di aver arrestato in flagranza di reato per “atti persecutori” un 55enne originario del novarese, reo di continue molestie ai danni della giocatrice via social network e in occasione di allenamenti e partite. La stessa persona era già stata fermata nel settembre 2019 per il medesimo motivo, quando Orro aveva tenuto una conferenza stampa per denunciare la situazione.

Dopo più di due anni l’uomo ha nuovamente ripreso a tempestare la giocatrice di messaggi e attenderla fuori dall’Arena di Monza, e proprio lì, grazie alla denuncia di Alessia, è stato individuato dai Carabinieri lo scorso mercoledì, mentre attendeva l’inizio degli allenamenti. Fermato, l’uomo non ha opposto resistenza ed è stato tradotto in carcere in attesa dell’udienza di convalida.

Come atleta e personaggio pubblico – ha scritto Orro sul suo profilo Facebook – mi sento in dovere di condividere con voi quello che ormai piano piano sta uscendo ovunque. Vorrei dare l’esempio non solo dentro il campo, ma anche e soprattutto fuori, aiutare tutte le persone che hanno o stanno passando questo momento difficile come è successo a me in passato e in questo ultimo periodo. Ragazzi e ragazze, non abbiate paura di denunciare, la violenza, in qualsiasi forma essa sia, non va assolutamente sottovalutata“.

Siate coraggiosi – ha continuato Alessia – perché io in prima persona so benissimo quanto possa essere difficile, soprattutto quando ti rendi conto che il passato potrebbe tornare nel presente, ma vi posso assicurare che sarebbe ancora più difficile affrontarlo da soli! Vorrei ringraziare innanzitutto i Carabinieri che mi hanno protetta in questo cammino, rendendosi sempre disponibili in ogni occasione. Un ringraziamento speciale va anche alla mia società, Vero volley Monza, che mi ha sostenuta e aiutata ad affrontare questo brutto episodio, tutelandomi in ogni situazione. I ringraziamenti non finiscono qui, e questi sono i più importanti di tutti: grazie davvero a tutte le persone che mi sono state accanto ultimamente, cercando di rendermi le giornate migliori e strappandomi qualche volta anche un sorriso, senza di voi sarebbe stato tutto più difficile. È stato doloroso riaprire una vecchia ferita, ma sono estremamente felice che tutto questo per ora sia finito. Grazie per sostenermi sempre“.

Anche il Consorzio Vero Volley ha rilasciato un comunicato sulla vicenda: “Da sempre ci opponiamo a qualunque forma di violenza, siamo orgogliosi di aver collaborato in maniera sempre discreta con i Carabinieri e non possiamo che ringraziarli di quanto fatto per la nostra giocatrice. Ma, ancora di più, siamo orgogliosi di Alessia, che ancora una volta ha dimostrato la sua personalità e tutto il suo valore anche come persona, denunciando la situazione e affidandosi tempestivamente ai Carabinieri per la sua tutela e la soluzione del caso. Siamo convinti che il suo esempio sarà di insegnamento per tutte e verrà seguito da tante tra le persone che, purtroppo, ancora oggi si sentono minacciate o subiscono violenze, di qualunque genere queste siano“.

A sostegno della palleggiatrice è intervenuta inoltre la Lega Pallavolo Serie A Femminile, con una nota del presidente Mauro Fabris: “È inaccettabile che a distanza di tre anni si ritorni a parlare di un soggetto già noto e fermato in precedenza. Un atto codardo e violento, interrotto grazie alle Forze dell’Ordine e alla pronta denuncia di Alessia, che ha saputo mandare, in un momento di difficoltà, un messaggio di coraggio a tutte le persone che rischiano di ritrovarsi in una situazione analoga. Tutto il mondo della pallavolo si stringe intorno ad Alessia, con la speranza che questo capitolo possa dichiararsi finalmente concluso. La violenza, sia essa fisica, psicologica o emotiva, non troverà mai spazio nel nostro movimento“.

(fonte: Comunicato stampa)

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