Travica: "Giocare a Padova una fortuna. Nazionale? Alla maglia azzurra non si può dire di no"

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Di Redazione

Dragan Travica 2.0, la seconda vita del palleggiatore e capitano di Padova. L’ex azzurro si è raccontato in una bella intervista a “Il Gazzettino“, parlando della sua stagione alla Kioene e anche del tema “delicato” della Nazionale.

Una stagione importante, con un occhio anche alla prossima, visto che il suo contratto è in scadenza:
“Ora è molto presto per parlare di queste cose. Non so quale sarà il mio futuro e non ci voglio pensare in questo momento. Ma di certo posso dire che mi trovo benissimo con questa società con cui ho un rapporto molto onesto e che abitare e giocare nella stessa città è una bella fortuna”.

Da quel luglio 2015, quando Berruto allontanò lei Zaytsev, Randazzo e Sabbi dal ritiro della nazionale, sono passati più di tre anni:
“Io da quella notte non ho più sentito nessuno della Fipav. Silenzio assoluto. So che i tecnici apprezzano le mie doti, ma a livello dirigenziale nessuno si è più fatto vivo. Forse sono un po’ scomodo” .

Travica non ha dubbi, se dovesse arrivare una chiamata:
“Risponderei, non c’è dubbio. Alla maglia azzurra non si può dire di no”.

Anche come secondo di Giannelli?
“Non sono mai stato un “secondo”. Però sono anche uno che sa stare al proprio posto cercando di cogliere tutte le opportunità”.

Crede a questa eventualità?
“Non lo so. In nazionale sono successe cose anche inaspettate, per cui non escludo nulla. Ma, ripeto: il problema non è tecnico”.

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