Adesso è ufficiale: Davide Mazzanti non è più il CT della nazionale femminile. La Federazione Italiana Pallavolo ha comunicato oggi di aver interrotto consensualmente il rapporto con l’allenatore marchigiano dopo l’incontro avvenuto a Caorle, nel corso della riunione del Consiglio Federale, ritenendo che “non ci fossero più i presupposti per proseguire insieme“.
Il comunicato sul divorzio dal CT parla di “clima di commozione generale” al momento dell’intervento di Mazzanti, che ha ripercorso i sette anni del suo mandato e in particolare l’ultima stagione, ricevendo “un sincero e caloroso applauso“. Il presidente Giuseppe Manfredi “tengono a sottolineare la stima e l’apprezzamento per le qualità umane e tecniche” dell’allenatore, “ringraziandolo per l’eccellente lavoro svolto e al tempo stesso augurandogli le migliori fortune per il suo futuro professionale“.
Nel corso del mandato di Mazzanti, in carica dal 2017, la nazionale femminile ha vissuto uno dei periodi più vincenti della sua storia, conquistando l’oro ai Campionati Europei 2021 e alla VNL 2022, l’argento ai Mondiali 2018 e al World Grand Prix 2017 e il bronzo ai Mondiali 2022 e agli Europei 2019. In precedenza l’Italia non si era aggiudicata alcuna medaglia dal 2013.
Il rapporto con le giocatrici si è però incrinato proprio durante gli ultimi Mondiali, fino ad arrivare alla tormentata e discutibile gestione dell’ultima stagione (peraltro avallata dalla stessa Federazione), culminata nei cattivi risultati negli Europei (quarto posto) e nel torneo di qualificazione alle Olimpiadi. Mazzanti resterà il terzo allenatore azzurro per numero di presenze (205, dietro a Bonitta con 340 e Barbolini con 225) e quello con la più alta percentuale di vittorie: 74%, con 152 successi e 53 sconfitte.
“È stato un percorso lungo – ha detto Mazzanti – e non parlo solo degli ultimi 7, ma dei 16 anni che ho passato in nazionale. Da quel lontano 2006 sono cresciuto come persona e come allenatore, in mezzo a tante eccellenze: un patrimonio di ricordi ed esperienze che mi porterò dentro per tutta la carriera. Il percorso è stato complesso e affascinante, siamo caduti e rialzati più volte, sia collettivamente che a livello individuale, così come accade nello sport e nella vita“.
“Ho sempre vissuto un profondo senso di responsabilità – ha continuato l’ormai ex CT dell’Italia – non solo per il fatto di raggiungere un obiettivo sportivo, ma anche per l’essere una squadra in cui potersi identificare e ispirare. Ho avuto un grande privilegio, quello di vestire per tanto tempo la maglia più importante: quella azzurra. L’ho condivisa, in federazione e in palestra, con tantissime persone che hanno sempre aggiunto qualcosa al mio percorso: un rinforzo, un dubbio, un’idea, un’emozione. Grazie dal profondo del cuore a tutti e a tutte: forza azzurre!“.
Resta ora da definire il nome del sostituto che dovrà guidare le azzurre nel percorso verso Parigi 2024; un nodo che però, come anticipato dallo stesso Manfredi, verrà probabilmente sciolto solo in una futura riunione del Consiglio.
(fonte: Comunicato stampa)