“Che ci fa il presidente Bruno Cattaneo nel nostro palazzetto?”, si sono chiesti dirigenti e spettatori a Novara domenica scorsa.
Risposta scontata: il numero uno della Fipav, accompagnato dal consigliere federale Francesco Apostoli, il bresciano ex fedelissimo di Carlo Magri, è arrivato fino al PalaIgor per vedere la sfida tra la squadra di Barbolini e Il Bisonte Firenze. Invece no. O meglio, non solo per godersi Paola Egonu e Indre Sorokaite o la prima uscita di Caprara sulla panchina toscana.
Nell’agenda del numero uno dellla Fipav, c’era anche, se non soprattutto, un incontro con il parlamentare pentastellato Luigi Di Maio, presente a Novara per un incontro con imprenditori e professionisti della zona in una giornata di campagna elettorale che si è conclusa con il faccia a faccia con Cattaneo avvenuto negli uffici del comitato Fipav di Novara che sono proprio all’interno del PalaIgor.
Cattaneo avrebbe avvisato all’ultimo momento i dirigenti dell’Agil che probabilmente sono rimasti un po’ spiazzati.
Su La Voce di Novara, si legge: “Nella seconda tappa del suo minitour novarese il candidato premier aveva pensato di approfittare della gara interna della Igor per organizzare un incontro con la squadra e la società, magari con i selfie di rito. L’incontro però non c’è stato, ufficialmente per ragioni logistiche e per non far perdere la concentrazione alle atlete prima della partita. Ma c’è chi giura che sulla comparsata dell’onorevole Di Maio sia calato il “niet” dei vertici della società azzurra che, anzi, avrebbe poco gradito di essere tirata per la giacca dentro la campagna elettorale”.
Igor dunque fuori dai giochi, mentre il faccia a faccia tra Cattaneo e Di Maio è confermato: qualcuno sostiene che si sia trattato di un saluto durato pochi minuti, altri invece, presenti nell’impianto di gioco, dicono che presidente e candidato premier si siano parlati quasi per un’ora.
I contenuti del dialogo? Restiamo in attesa che i comunicatori federali (ufficiali e non) riportino quanto avvenuto.
Opportuno per un presidente federale incontrare un esponente di un partito in piena campagna elettorale? Forse si: dialogare con tutti e portare avanti le richieste del movimento può essere “cosa buona e giusta”. Farlo in un regime di trasparenza e di “par condicio” sarebbe infinitamente meglio… Giusto, presidente? A quando gli incontri con gli altri candidati? E, soprattutto, farà sapere a tutto il movimento cosa vi direte?