Un trionfo di volley al Memorial Favretto: 6 mila bambini ai Fori Imperiali con la Coppa del Mondo e Andrea Lucchetta

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

Seimila bambini hanno colorato di passione e di entusiasmo via dei Fori Imperiali, a Roma, in uno dei più grandi eventi sportivi della Capitale: il Memorial Favretto di minivolley, da quest’anno Volley S3, organizzato dalla FIPAV Roma e dall’Associazione per Franco Favretto. Una finestra aperta sulla pallavolo di base e sul Mondiale di pallavolo che vedrà Roma inaugurare la competizione con la sfida Italia-Giappone del 9 settembre al Foro Italico.

A lanciare il grande evento, tra gli oltre 100 campetti allestiti per l’occasione dal Colosseo a Piazza Venezia, un’ospite d’eccezione: la Coppa del Mondo di volley maschile, esposta nella prima tappa del Trophy Tour – la passerella che porterà il trofeo nelle città che organizzano la manifestazione – e a disposizione di famiglie, bambini e turisti per tante foto e selfie.

L’evento andato in scena nel cuore della Città Eterna è stato ancora una volta il simbolo di un movimento, quello capitolino, contraddistinto da una grande passione per il volley, un rituale che si rinnova da 24 anni e che da 9 edizioni è dedicato alla memoria di Franco Favretto, presidente del Comitato Provinciale di Roma della Federazione Italiana Pallavolo scomparso nel 2009 che tanto si era battuto per i diritti dei bambini e delle società del territorio, anche quest’anno presenti in massa alla manifestazione, patrocinata da Roma Capitale, dalla Città Metropolitana e dal CONI Lazio.

In questa edizione i piccoli atleti hanno conosciuto Andrea Lucchetta, un vero e proprio idolo del volley azzurro: campione del mondo nel 1990, protagonista della generazione dei fenomeni e oggi commentatore tv. Con il suo modo di fare coinvolgente “Lucky” ha animato la festa, spiegando ai piccoli le tecniche del Volley S3 e dello Spikeball e regalando momenti di grande divertimento.

Un campo è stato dedicato al sitting volley, la disciplina inclusiva che permette a persone con disabilità e normodotati di giocare insieme. Lo spettacolo nello spettacolo è stata la presenza dell’animazione targata Ayana Events con maghi, truccabimbi, artisti di strada, giocolieri e palloncini e della P-Funking Band che fonde nelle sue performance musica e marcia, in una miscela fresca, originale ed esplosiva di funk, disco music, hip hop, soul, rhythm’n’blues e jazz in coreografie a cui partecipa anche il pubblico. “Ringrazio tutte le società per aver partecipato così numerose al nostro grande evento dei Fori Imperiali – ha dichiarato il Presidente del Comitato Territoriale FIPAV Roma Claudio Martinelli – Franco sognava una città a misura di bambino e noi abbiamo portato ancora una volta la pallavolo dei più piccoli nel cuore di Roma. il suo sogno ci accompagna giorno dopo giorno e ritrovarci qui ogni volta è un’emozione incredibile”.

(Fonte: comunicato stampa)

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Velasco è dottore in psicologia, all’Università di Trieste il conferimento della laurea honoris causa

Oltre il Volley

L’Università di Trieste ha conferito oggi la Laurea magistrale honoris causa in Psicologia a Julio Velasco, tra le figure più influenti dello sport internazionale degli ultimi decenni, per l’originalità e la coerenza con cui ha saputo integrare i princìpi della psicologia nella formazione, nella gestione dei gruppi e nella cultura della prestazione.

Si tratta della prima laurea ad honorem conferita da un’università italiana al “Maestro” Julio Velasco, tecnico che ha guidato squadre nazionali alla conquista di un oro e un argento olimpico, due Campionati Mondiali, cinque World League, una Coppa del Mondo e sei titoli continentali tra Europei, Campionati Asiatici e Giochi Panamericani.

Il riconoscimento accademico è stato promosso dal Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, che da 25 anni ospita un Laboratorio di Psicologia dello Sport.

La cerimonia si è svolta in un’Aula Magna gremita, grazie anche all’ampia partecipazione del mondo delle federazioni e dell’associazionismo sportivo – testimonianza dello straordinario impatto culturale che il tecnico originario di La Plata ha avuto nel suo ambito e di ciò che rappresenta, in termini di immagine, mentalità e innovazione, per l’intero movimento sportivo italiano.

L'evento è stato aperto dagli interventi del Rettore Roberto Di Lenarda, di Luca Ubaldeschi, direttore responsabile delle testate del gruppo NEM, e di Fabrizio Brancoli, vicedirettore con delega al quotidiano "Il Piccolo" e agli eventi. Tutti hanno sottolineato, attraverso la metafora dello sport, l’impatto umano e culturale della visione di Velasco, capace di parlare a pubblici diversi con parole semplici e profonde.

Nella motivazione letta dal professor Ivan Donati, Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita, si riconosce a Velasco un modello comunicativo e gestionale che ha saputo valorizzare il potenziale individuale e collettivo in ambito sportivo e organizzativo, promuovendo una cultura della prestazione consapevole, etica e sostenibile. Il suo pensiero ha avuto ricadute ben oltre il campo da gioco, ispirando mondi apparentemente lontani come l’impresa, l’educazione e la formazione manageriale.

La laudatio academica del professor Tiziano Agostini, docente di Psicologia generale e direttore del Laboratorio di Psicologia dello sport, ha ripercorso un percorso umano e professionale eccezionale: dagli anni difficili dell’Argentina post-dittatura, all’arrivo in Italia e alla guida della “Generazione di Fenomeni”; poi il ritorno al successo con nazionali di tre continenti, fino all’oro olimpico 2024 con la nazionale femminile italiana. Un esempio di come lo sport possa diventare spazio di crescita, responsabilità e trasformazione culturale.

"Il mio augurio – ha detto Julio Velasco rivolgendosi alle studentesse e agli studenti dell’Ateneo, in particolare a chi studia Psicologia – è che possiate non solo completare con successo il vostro percorso universitario, ma soprattutto riuscire a vivere pienamente ciò che avete studiato. Perché le vere difficoltà iniziano dopo l’università, ed è lì che serve più forza. Il mio augurio, dunque, è che possiate davvero esercitare la vostra professione, praticare la psicologia, farne una parte viva della vostra vita".

"Con questo conferimento – ha affermato il Rettore Roberto Di Lenarda – l’Università di Trieste riconosce il valore di una figura di statura eccezionale, capace di unire rigore, visione e sensibilità umana. Il suo pensiero e il suo esempio hanno avuto un impatto che va ben oltre il mondo dello sport: hanno parlato a generazioni di appassionati, educatori, manager, studenti e cittadini, contribuendo a una riflessione profonda sul ruolo della motivazione, del merito e della fiducia nella crescita delle persone e delle comunità".

Con il conferimento della laurea honoris causa a Julio Velasco, l’Università di Trieste non solo premia una figura che, con il proprio pensiero e la propria azione, ha saputo innescare importanti trasformazioni nel proprio campo, ma contemporaneamente rinnova il proprio impegno nel condividere con il mondo dello sport progettualità orientate al benessere delle persone e alla crescita dei giovani promuovendo i valori della formazione, dello sviluppo umano e del vivere insieme.

(fonte: Università di Trieste)