Di Redazione
Enzo Barbaro atto terzo. La terza stagione da dg plenipotenziario dell’UYBA si apre con una intervista di Andrea Anzani, sulle colonne de La Prealpina, sulle tematiche del club biancorosso che, mai come in passato, svelano lo stato dell’arte. Busto è scesa nel ranking rispetto al 2012 ma, fortunatamente, ha ancora in casa un dirigente con concretezza da scudetto.
Le risorse, le top player, le ambizioni.
“Il budget è pressoché lo stesso dell’anno scorso, ci collochiamo sul livello di media fascia: è sempre il nostro limite perché quando hai risorse di questo tipo, lo ripeto ogni anno ma sembra un discorso non sempre compreso dai nostri tifosi, non puoi partire per vincere. Inutile che rincorriamo fantasie: abbiamo però sempre ambizione, qualcosa che ti porta a superare i limiti e gli ostacoli ma per le top player non possiamo nemmeno provare a fare un’ offerta. Per le altre siamo competitivi nella fascia intermedia di giocatrici di prospettiva ma spesso molto giovani perché sono quelle che ci possiamo permettere. Io sono contento di lavorare così perchè l’ambizione te la giochi sulle scommesse e sulle intuizioni e se le scelte si riveleranno giuste. A quel punto sarà lecito sognare”.
Herbots, un colpo d’anticipo.
“Sono soddisfatto del mercato. Ci siamo mossi su alcune piste con anticipo e questo ci ha permesso di togliere dal mercato giocatrici – e penso ad Herbots – che hanno fatto molto bene e quindi hanno avuto più mercato adesso. La belga ha avuto delle offerte da altri club europei e lei le ha rifiutate. Ogni tanto leggo commenti di tifosi che non sono contenti perché anche quest’anno non vinceremo niente: dico che comunque continuiamo a competere e non mi pare banale e scontato. Faccio questo lavoro per vincere, i tifosi ci seguono per vincere ma bisogna essere realisti e capire chi siamo oggi, con chi dobbiamo competere e darci una dimensione reale. Poi nello sport tutto può accadere: mai porsi limiti”.
Mencarelli, una conferma dopo tante voci.
“La valutazione sull’operato del coach è stata fatta nell’ultima parte della stagione basandoci sui risultati ottenuti. E stato premiato moltissimo l’andamento della scorsa stagione. Ovvio che la società ha fatto delle valutazioni e in queste sono stati accostati tanti nomi a Busto: è la verità. Nel parlare con agenti e procuratori quando sanno che il tuo allenatore è in scadenza ti propongono una serie di nomi che è ovvio che la società internamente ha valutato. Poi la decisione è ricaduta su Mencarelli e per dargli fiducia un altro anno»
La partenza Diouf: chi ha scelto di dire addio?
“E stata una rinuncia nostra. Si è fatta una valutazione su una serie di aspetti e abbiamo dovuto fare una scelta principalmente tecnica, ci sono state indicazioni chiare. Si è preferito allocare le risorse in maniera differente in un roster nuovo”.
Il cambio Spirito-Leonardi e le accuse.
“Ho passato un momento non semplice. Alcuni commenti sono stati abbastanza offensivi: hanno mancato di rispetto alla professionalità che metto da 12 anni in questo lavoro. Detto ciò, la scelta è sicuramente tecnica, non personale: abbiamo cambiato Ilaria per uno dei liberi più forti del campionato. Avevamo bisogno di sicurezza, tranquillità ed esperienza in quel ruolo perchè la squadra è molto giovane. A nostro modo di vedere cresciamo dal punto di vista tecnico in particolare nel fondamentale della difesa, credo sia indiscutibile quello che Leonardi può fare e che ha fatto vedere in questi anni. Abbiamo deciso che su quel ruolo dovevamo crescere e dare alla squadra qualche garanzia in più. Oggi, e per due anni, possiamo avere uno dei liberi più forti della serie A che ha avuto proposte da altre squadre ma ha deciso di giocare a Busto. In squadra c’è una giocatìce che sa come si fa a vincere”.
Meijners-Enright è stato un ballottaggio.
“Emight è un ottima giocatrice e poteva garantirci buona continuità nel corso della stagione però senza un picco importante. Meijners è una top player che oggi ci possiamo permettere solo perché arriva dall’anno della maternità, altrimenti il suo ritorno sarebbe stato impossibile: non ce la saremmo potuta permettere. Il coefficiente rischio è dettato dal suo recupero; se la scommessa la vinceremo a gennaio avremo un top player a disposizione che ci potrà dare la spinta decisiva nella seconda parte di stagione, quel che ci è mancato in questi anni”.
La strana estate azzurra di Alessia Orro.
“Mi stupisce tanto la gestione umana che si sta avendo con Alessia e non parlo di scelte tecniche perché non mi intrometto minimamente in quello. A giudicare dall’esterno non c’è una linea: non ha fatto i giochi del Mediterraneo, non ha fatto la VNL, le manca campo e non si capisce dove sia collocata. Questa situazione mi stupisce, però il tempo dirà come sarà la collocazione di Orro in Nazionale. Non sono preoccupato per il club perchè giocare a Busto dà loro tranquillità. Sono sicuro che nel momento in cui rientrerà nel nostro ambiente potrà ritrovare serenità e continuità. Sono fiducioso sulle sue qualità, è ancora giovane, deve crescere e maturare ma pure al primo anno fuori dal Club Italia ha fatto un’ottima stagione”.
Il “buco” di dicembre gennaio: cause e rimedi.
“I motivi? Ce li siamo domandati anche noi e faremo delle valutazioni sui vari aspetti che riguardano la squadra: fisico, tattico, tecnico. Vogliamo provare qualche correttivo. Il nostro deficit rispetto ad altri è l’esperienza: quando hai in squadra molte giocatici giovani può succedere che nei momenti più importanti o quando la pressione aumenta perché stai facendo bene si tenda un pochino a soffrirla. Un anno in più di lavoro insieme, un anno in più per le giocatrici più giovani che sono rimaste e in aggiunta l’esperienza di Meijners, Leonardi e Gennari che possono fare da traino forte: con Bonifacio avremo più giocatrici che hanno vinto qualcosa nel roster. Avere 4 giocatrici scudettate su 7 vuol dire che abbiamo puntato molto sul fattore esperienza. Sono fiducioso che siano loro 4 a trasmettere la capacità di superare i momenti di calo”.
Il settore giovanile non è più una priorità?
“Tutt’altro, ci crediamo ancora molto. È sbagliato rimanere fissi su quello che si è detto se gli eventi hanno un corso diverso. In questi anni si è valutato che fosse opportuno fare aggiustamenti e avvicinarsi ad una società di prestigio come Orago. E’ stupido avere due eccellenze del giovanile nel raggio di pochi km e sprecare risorse quando in qualche modo unirle può dare qualcosa in più”.
A Busto ora c’è anche la Futura in B1.
“La rivalità la vivo in maniera distaccata perchè non è un competitor e non è ingombrante. Sono contento della loro promozione, vincere da favoriti non è mai facile. Non ci toglie risorse perchè le scelte gli sponsor le fanno sulla visibilità e quella che Uyba può dare non è quella della Futura Giovani. Se arrivassero in A2 un pochino cambierebbe ma in ogni caso l’A2 non è la A1… Dove andranno a giocare? Ci penseranno quando sarà il momento”.
La Powervolley ancora al Pala.
“Giocheranno da noi almeno fino a dicembre visto che non c’è chiarezza sul PalaLido. Gli allenamenti saranno a Busto solo fino a settembre”.
I concerti, il budget e i mugugni dei tifosi.
“I rilievi dei tifosi si devono ascoltare, errori sono stati fatti ma le risorse che possono arrivare dagli eventi extravolley consolidano il budget pur non aumentandolo al punto da arrivare alle top player. Senza avremmo un budget più basso. E le iniziative di intrattenimento sono qualcosa di positivo per la comunità così come i campi da beach”.
(Fonte: Prealpina)