Ci sono giocatrici e giocatrici. Alcune passano senza lasciare il segno. Altre magari lo fanno a sprazzi. E poi ci sono quelle che sono abituate a farlo. Abituate a essere riferimenti per compagne e tifosi. Per qualità, carisma, continuità. Conferme costanti su cui fondare un inizio o su cui costruire una ripartenza. Una categoria ristretta. Una categoria in cui rientra Valentina Zago. E Costa Volpino ha imparato a conoscerla. D’altronde è bastato poco. 11 partite e 201 punti. Ruolo? Opposta. La missione? Guidare l’attacco della squadra. Come a Casalmaggiore, Pinerolo, Scandicci e in tutte le città che ha rappresentato.
Partiamo dall’ultimo capitolo della tua carriera. Come mai hai scelto Costa Volpino e cosa rappresenta per te questa nuova tappa?
“Ho scelto Costa Volpino perché mi sembrava il progetto giusto per ripartire; un ambiente familiare ma ambizioso, dove mettere a disposizione la mia esperienza e continuare a crescere come atleta. Questa nuova tappa rappresenta una sfida stimolante, un’occasione per dimostrare ancora una volta il mio valore e contribuire al percorso di una squadra dalle grandi potenzialità“.
Che risposte hai avuto da quest’esperienza finora?
“Le risposte sono positive. Mi sono sentita accolta fin dal primo momento e ho trovato uno staff preparato e delle compagne pronte a lavorare con grande dedizione. L’inizio è stato difficile, ma ora stiamo crescendo partita dopo partita: è davvero bello vedere i progressi che stiamo facendo“.
Dopo un avvio di stagione in salita, vi siete riprese alla grande: cosa è cambiato?
“Penso che ci sia stato un cambiamento, soprattutto a livello mentale. Abbiamo iniziato a credere di più nelle nostre capacità, a unirci maggiormente nei momenti difficili e a gestire meglio la pressione. Inoltre, il lavoro tecnico e tattico svolto in palestra ha cominciato a dare i suoi frutti. Insomma, quando si crea la giusta alchimia, tutto diventa più semplice“.
Quali sono stati i punti di forza che vi hanno permesso di fare lo sgambetto a squadre forti come Macerata e San Giovanni in Marignano?
“Sono state fondamentali la determinazione e la compattezza del gruppo. Siamo riuscite a mostrare aggressività in attacco, precisione in difesa e lucidità nei momenti decisivi. Contro squadre così forti, non ci si può permettere cali di concentrazione, e noi siamo state brave a giocare con coraggio e a crederci fino alla fine“.
Che obiettivo avete? Dove pensi che possa arrivare Costa Volpino?
“Il nostro obiettivo principale è crescere come squadra e consolidare la nostra posizione in campionato. Se proseguiamo su questa strada, sono certa che potremo toglierci grandi soddisfazioni e ambire a un piazzamento importante. La Serie A2 è un campionato competitivo, ma con la giusta determinazione e un buon lavoro durante la settimana possiamo dire la nostra contro qualunque avversario“.
201 punti, 17 ace e 17 muri in 11 partite. Ma provando ad andare oltre alle statistiche, hai la percezione di essere ancora una delle migliori opposte di Serie A2?
“Le statistiche possono essere gratificanti, ma ciò che conta davvero è la loro funzionalità per la squadra. Mi sento in buona forma e credo di poter ancora fare la differenza in campo. Il ruolo di opposto comporta responsabilità nei momenti cruciali, e sapere di poter offrire un contributo concreto mi motiva ogni giorno“.
Facciamo un passo indietro. La stagione 2023-2024 è stata particolare per te: una prima parte da dimenticare con l’Itas Trentino a causa di un problema fisico e un finale esplosivo all’Aras Kargo in Turchia. Com’è stato raggiungere la tua terza promozione nella massima serie in carriera? Cosa ti porti dietro della scorsa annata?
“Purtroppo, è stata una stagione difficile e travagliata. A Trento le cose non sono andate come speravo. Tuttavia, in Turchia sono riuscita a ritrovare un po’ di fiducia e a chiudere il campionato in bellezza, ottenendo una promozione che mi ha riempito di orgoglio. Questa esperienza mi ha insegnato che, anche nei momenti difficili, c’è sempre la possibilità di rialzarsi e raggiungere grandi traguardi“.
Ripensando alla tua carriera, cosa ti rende più orgogliosa? Hai qualche rimpianto?
“Sono orgogliosa di aver sempre dato il massimo e di aver contribuito a numerosi successi di squadra, come promozioni e titoli conquistati. Rimpianti? Ogni esperienza, sia positiva che negativa, mi ha insegnato qualcosa“.
Hai già realizzato tutti i tuoi sogni relativi alla pallavolo? O ne stai inseguendo altri?
“Ho realizzato diversi sogni, ma non smetto mai di pormi nuovi obiettivi. Ogni stagione rappresenta un’opportunità per migliorare e raggiungere nuovi traguardi, sia personali che di squadra. Finché sarò in campo, continuerò a inseguire i miei sogni“.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro dopo la carriera da giocatrice?
“Sono ancora in fase di riflessione. Mi piacerebbe rimanere nell’ambito sportivo, ma allo stesso tempo vorrei esplorare nuovi interessi e dedicarmi a progetti personali“.
Sappiamo che sei una grande supporter dell’Inter. Com’è nata la tua passione per la squadra neroazzurra? Quali sono i tuoi ricordi più belli da tifosa?
“La passione per l’Inter è nata in famiglia, ed è stato mio papà a trasmettermela. I ricordi più belli? Sicuramente il Triplete del 2010, un’emozione indimenticabile… Ma anche l’ultimo Scudetto. Inoltre, ho avuto l’onore di ricevere un videomessaggio da ex giocatori e campioni come Materazzi e Zanetti in occasione di una mia finale di campionato, e assistere a qualche partita da vicino“.
La personalità di Bastoni, l’intelligenza tattica di Calhanoglu, l’intraprendenza di Dimarco, la grinta di Barella, la capacità di associarsi di Thuram, l’inesorabilità di Lautaro Martinez, l’affidabilità di Darmian. Quali di queste peculiarità dei giocatori dell’Inter non possono mancare in una squadra vincente?
“Sono tutte qualità fondamentali per costruire una squadra vincente, così come lo sono la capacità di mantenere alta la concentrazione e creare un gruppo coeso. Questo è importante anche nella pallavolo perché… uniti si vince!“.
Di Alessandro Garotta