foto Fipav/Tarantini

Velasco commosso: “Si sta benissimo dopo aver vinto, forse non ci credo ancora”

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Dopo le lacrime che gli hanno inondato il viso al punto finale, dopo il salto e l’abbraccio a Lorenzo Bernardi, il primo cercato voltandosi verso la panchina, è un Julio Velasco lucido e al contempo ancora ebbro di gioia quello che si presenta dopo la premiazione ai microfoni di Sky Sport: “L’adrenalina ora sta calando, magari ritornerà quando ci ritroveremo tutti in albergo a festeggiare e ubriacarci” dice sorridendo al microfono di Fabio Tavelli.

Si sta benissimo dopo aver vinto, forse non ci credo del tutto – aggiunge il ct azzurro –. Una olimpiade così dove abbiamo perso un solo set nella prima partita, è un record storico: quarti, semifinale e finale tutte tre a zero contro squadre forti ed esperte. Gli Usa sono le campionesse olimpiche, ma oggi forse abbiamo fatto la nostra partita migliore. Nel mondo di oggi si contano i “like” e “clic”, se metti Egonu fai molti più “clic”, ma oggi se parliamo di questa squadra fai i “clic” anche se non ci metti Velasco o Egonu. Siamo un team straordinario, un lavoro dove tutto funzionava e ognuno faceva il suo”. 

foto Fipav/Tarantini

Poi un pensiero doveroso al suo sul suo staff stellare con Lorenzo Bernardi e Massimo Barboloni: “Io avevo anche uno staff che lavorava per me e mi faceva riposare, ho sempre pensato che gli assistenti del primo allenatore di una nazionale devono essere allenatori di Serie A. Ho sempre fatto così, credo che i collaboratori debbano essere autonomi e autorevoli, così come le giocatrici. Loro sono donne, ero molto curioso di fare un lavoro con loro”. 

“Mi mancava, avevo fatto una sola stagione con la nazionale femminile, anche se erano altri tempi e un’altra pallavolo. Ai tempi si diceva che era impossibile ma poi hanno vinto un mondiale nel 2002 con Bonitta. Ho sempre creduto nelle donne, sono padre e nonno di donne, loro sono diverse, già nel 1997 usavo i metodi che avevo con i ragazzi ma non funzionava, le donne mi hanno migliorato tantissimo”.

foto Fipav/Tarantini

A Parigi, dai quarti in avanti, Velasco aveva prenotato du appartamenti per la sua famiglia, per moglie figlie e nipoti, ora è il momento di festeggiare anche con loro, ma da domani… sparisco per una settimana, ho bisogno di riposarmi. È giusto che parlino le giocatrici. Abbiamo avuto anche diverse avversità: si sono fatte male Pietrini, Degradi e Bonifacio che potevano essere importanti”.

“Queste ragazze hanno avuto una grande capacità di cambiamento, le cose proposte sono state subito chiare e sono riuscite a farle. Partendo dalla battuta e dalla ricezione dove abbiamo dedicato molto tempo, soprattutto all’inizio degli allenamenti quando le ragazze sono fresche. Ma anche la difesa, che oggi ha funzionato in maniera straordinaria”. 

foto Volleyball World

Non bisognava sovraccaricare Egonu e andava realizzato un gioco corale, giocando molto in primo tempo, anche su questo abbiamo lavorato molto. Tutte le squadre che sono andate a medaglie hanno giocato molto sui primi tempi, una cosa che nella pallavolo femminile ancora si vede poco. È questo che hanno migliorato velocemente, ma l’hanno fatto perché erano convinte. Poi chiaro che avere Antropova dietro a Egonu dà molta tranquillità”.

Infine, ai microfoni degli addetti stampa della Federazione, è il tempo dei ringraziamenti: “Permettetemi innanzitutto di ringraziare il CONI e la Federazione perché ci hanno permesso di lavorare in condizioni ottimali, ideali. Noi abbiamo avuto veramente tutte le condizioni che erano necessarie e per questo mi preme davvero dir loro grazie. Onestamente non so quante squadre hanno lavorato nelle nostre condizioni. Mi sarebbe piaciuto avere qui due persone che sono state fondamentali nel mio percorso e cioè Giuseppe Brusi e Leo Novi, davvero a loro devo molto; sono stati due importantissimi dirigenti della pallavolo”.

“Futuro? Ora non riesco a pensare a Los Angeles. Abbiamo appena vinto, ma non sono un ragazzo. Non so se sia arrivata l’ora di smettere. Avrò tanto tempo per pensare al mio futuro”.

Foto Simone Ferraro CONI

(fonti: Sky Sport e FIPAV)

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