Di Redazione
Non usa mezzi termini Julio Velasco per commentare il report consegnato dal Coni al Ministro dello Sport, in cui la pallavolo viene classificata come “sport ad alto rischio” per il contagio da coronavirus. All’indomani della pubblicazione dello studio – basato su dati forniti dalla stessa Fipav – il Direttore Tecnico delle Nazionali giovanili maschili dice alla Gazzetta dello Sport: “Sono veramente stupito di come un’Università seria possa avere concepito un’analisi come questa. Definire la pallavolo come lo sport più pericoloso tra tutti quelli considerati mi ha lasciato letteralmente stupefatto proprio da un punto di vista sportivo. Anzi, il termine più appropriato è che sono letteralmente indignato“.
Velasco punta il dito anche contro il mondo dello sport in generale: “La mia indignazione è anche relativa a come un rapporto come questo non abbia suscitato alcuna reazione in ambiente sportivo dopo la sua pubblicazione. Mi aspettavo che vi fossero reazioni anche da altri settori dello sport italiano. Dal Coni in primis, ma a anche dai commentatori sportivi, perché francamente non riesco a condividere le basi su cui questo lavoro è stato svolto. Io credo di avere qualche competenza in tema di ricerche universitarie e credo che la prima cosa per poter basare una ricerca è poter contare su dati omogenei. Se i numeri raccolti non lo sono, credo che risulti veramente difficile arrivare a un risultato di validità“.
“Sia molto chiaro – conclude l’ex CT azzurro – io non dico queste cose per fare aprire prima le palestre del volley. Credo che il governo oggi abbia altre priorità a cui dedicarsi, ma mi auguro davvero che non venga considerato questo lavoro con paragoni ridicoli e vergognosi per prendere decisioni di questo tipo. Io mi rimetto alle decisioni che saranno prese dal governo e tornerò in palestra soltanto quando mi diranno che sarà possibile. Non voglio avere favori o sconti. Ma non posso neanche accettare certe valutazioni“.
(fonte: La Gazzetta dello Sport)