Vigilia di Italia-Olanda: quello che negli anni ’90 era lo scontro tra le due super potenze della pallavolo mondiale, domani a Bari metterà in palio un posto tra le magnifiche quattro dell’Europeo maschile.
Una sfida che oggi ci vede, o vedrebbe, sempre meglio usare il condizionale, come favoriti, ma che all’epoca, l’epoca della generazione di fenomeni, ha scritto pagine leggendarie di questo sport. Contro gli orange, infatti, ci mettemmo al collo un oro mondiale nel 1995 e due europei nel 1993 e 1995, ma a salire sul gradino più alto del podio olimpico, a Sydney 1996, furono loro.
Protagonista tra i protagonisti di quegli anni memorabili fu Julio Velasco, oggi atteso da una nuova avventura al femminile con Busto, in A1, ma sempre attento alle vicende della nazionale maschile. “Mi piace molto, la vedo bene, è una squadra equilibrata nella fase break-point e cambio palla. Ha trovato ancora più stabilità” è il giudizio che affida alla penna di Gian Luca Pasini sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.
“Secondo me a questo livello c’è soltanto la Polonia, che ha elementi molto interessanti. Ma l’Italia con la diagonale Michieletto-Lavia è cresciuta ancora in ricezione. Russo, che non c’era all’Europeo 2021 per infortunio, sta uscendo molto bene”.
Detto questo, rompe gli indugi e fa il suo pronostico: “Secondo me saranno Italia e Polonia le finaliste. E questa potrebbe anche essere una finale che si ripeterà per più anni”. E questo non solo all’Europeo… “Ho visto il Brasile in crisi e gli Stati Uniti hanno un team più adulto” spiega Velasco.
Per una nazionale che gioca per vincere, quella maschile, c’è però una che appare in grossa difficoltà, quella femminile. Così tanto in difficoltà che qualcuno ha addirittura ipotizzato un cambio in panchina con Velasco al posto di Mazzanti. Ipotesi che il diretto interessato al momento smentisce (o forse rimanda?): “Io non ho avuto alcuna notizia. Il presidente Manfredi è stato molto chiaro, se ne parlerà dopo la qualificazione olimpica”. Anche con Velasco?
