Di Elisa Sorrentino
Troppo presto.. Sono passati ormai otto anni da quella tragica sera. Il 24 marzo del 2012, l’ex azzurro Vigor Bovolenta, durante una partita di serie B2, si è accasciato a terra per non rialzarsi più. Una tragica scomparsa che ha colpito il mondo del volley quel giorno. In tanti oggi sulla propria pagina Facebook o sui propri canali social hanno voluto ricordare il “Bovo” con una semplice foto o un messaggio di affetto, dall’ex capitano dell’Italia Cristian Savani, ai giocatori della “generazione di fenomeni” Luca Cantagalli e Paolo Tofoli, solo per citarne alcuni, a Modena Volley che ha reso omaggio al campione che nel 2002 aveva vinto lo scudetto da protagonista con i canarini.
Ma il “Gigante del Polesine” non era solo un grande giocatore di pallavolo, era un marito, un padre e un amico buono e sincero. Tanti lo ricordano come una persona a cui piaceva scherzare, con la battuta sempre pronta. Un gigante di 202 cm dall’anima gentile. E proprio sua moglie, Federica Lisi, durante il funerale disse: “Lui era simpatico, buono, bravo. Scusate la parola se sono in chiesa, ma lui era un cazzone”.
E allora noi vogliamo ricordarlo con simpatia e affetto con un piccolo aneddoto all’epoca delle Olimpiadi di Atlanta del 1996, in cui la nazionale italiana conquistò la medaglia d’argento sconfitta in finale dopo un emozionante tie break dall’Olanda.
All’interno dello spogliatoio gli azzurri pare abbiano fatto una scommessa con Bovolenta che disse: “se vinciamo facciamo un calendario completamente nudi”, mentre altri azzurri dichiararono: “se vinciamo ci tagliamo tutti i capelli a zero”. Dopo la sconfitta esclamò: “Evidentemente il mondo non era pronto né per vedermi pelato, né per vedermi senza mutande”.
Ecco ed è proprio così che ti vogliamo salutare, con il sorriso sulle labbra.