Wounembaina: “Il razzismo c’è e va contrastato con tutti i mezzi”

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Di Redazione

Nathan Wounembaina è considerato in questo momento il giocatore africano di pallavolo più popolare del mondo. Da tempo ha scelto la Francia come suo paese adottivo e la prossima sarà la sua terza stagione del Tours: “L’ho scelta perché la squadra è forte e perché mi sento molto bene, mi sento amato almeno quanto li amo io, l’organizzazione è la migliore in Francia, forse una delle migliori in Europa. Mi trattano come un principe”.

Difendere il titolo quest’anno sarà forse anche più duro che averlo conquistato: “Di sicuro è sempre più facile conquistare il primo titolo che vincerne un altro di fila. Tutti giocheranno contro di noi alla morte per tutta la stagione e questo significa dovere dare sempre il 100%. Ma abbiamo molte risorse: non sarà facile ma il nostro obiettivo è giocarcele tutte per vincere tutto”.

Nathane Wounembaina due anni fa è passato attraverso una pessima esperienza che nessun giocatore di pallavolo sembrava dover affrontare, degli insulti razziali. Avvenne in Grecia, durante un match contro l’Olimpiacos: “Sicuramente è stata un’esperienza difficile per me, forse la cosa più brutta di tutta la mia carriera, soprattutto da un punto di vista mentale. Ma il ministro dello sport francese e anche la Federazione mi hanno aiutato molto. In secondo luogo il razzismo esiste nello sport in senso generale e anche nel volley in senso più specifico. La gente deve parlarne, non deve fare finta di niente: il razzismo deve essere cancellato dallo sport. So che non è possibile cancellare una volta per tutte il razzismo dallo sport ma può essere considerevolmente ridotto: molti oggi sugli spalti mostrano atteggiamenti razzisti e i club devono prendersi la responsabilità che questo genere di cose venga punita”.

Il Camerun è reduce dalla vittoria senza nemmeno una sconfitta nel torneo All-Africa Games: “Anche se la Tunisia non ha preso parte al torneo è stata una competizione di buon livello. Egitto, Marocco e Algeria si sono dimostrate ottime squadre. Vincere aiuta sempre il movimento e per noi quell’oro è stato un motivo di grande soddisfazione”.

In compenso Nathan Wounembaina aveva inizialmente deciso di non partecipare alle qualificazioni olimpiche con la maglia dei Leoni: “Si è trattato di un problema economico. C’erano accordi con il ministero dello sport, era stato deciso quanto avremmo percepito come premio se avessimo vinto o se fossimo arrivati sul podio degli African Games ma il fatto è che non ci hanno mai pagato. In Camerun è praticamente impossibile avere i tuoi soldi anche se te li hanno garantiti. Quando ci siamo accorti che se non fossimo andati la cosa sarebbe ricaduta sulle generazioni di giocatori a venire con squalifiche e sanzioni siamo andati a giocare lo stesso (il Camerun è arrivato quarto a Bari nel girone vinto dall’Italia n.d.r.). Ma ci siamo pagati tutto da soli e fino a oggi non solo non ci sono stati pagati i premi ma non ci è stato rimborsato nulla. Abbiamo ancora un’ultima possibilità di qualificarci nel torneo di gennaio che da quanto abbiamo saputo in questi ultimi giorni si terrà in Egitto. Questo è il nostro maggiore obiettivo e faremo di tutto per essere pronti”.

(Fonte: WorldOfVolleyball.com)

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