Di Redazione
Dopo il lungo sfogo di ieri che Luca Vettori ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, Ivan Zaytsev si dichiara solidale con l’amico atleta anche se “Il problema in oggetto non è il tuo”.
Quello su cui Vettori ha riflettuto è il vincolo sportivo che “Toglie il futuro agli atleti” e a fargli eco, Zaytsev: “Essere un personaggio pubblico non serve a niente se non si ha il coraggio della solidarietà anche quando il problema in oggetto non è il tuo. Altrimenti si chiamerebbe convenienza, a stare zitti, a non farsi altri nemici a non voler essere sempre etichettati come “scomodi”…Il mio cartellino fu pagato nel 2006 500.000 euro, il secondo più alto nella storia della pallavolo, stavo per compiere appena 18 anni. Fu pagato il cognome che porto, di certo non la prospettiva sul mio futuro di palleggiatore scarso qual ero. Mai avrei potuto liberarmi a quella cifra in tutta la mia vita, riuscii a farlo solo andando a giocare come atleta professionista all’estero per due anni”.
Lo Zar conclude: “Questa è la mia storia finita bene, ma quante altre storie sommerse ci sono che non fanno rumore? E se Luca è stato duro nelle sue parole non lo si può certo biasimare, sono anni, anzi decenni che alziamo il problema con garbo, educazione e rispetto senza mai nessuno che ci abbia dato una risposta o abbia messo davvero mano a questa storia”.
(Fonte: Facebook Ivan Zaytsev)