Di Redazione
Niente da fare per la Sir Sicoma Colussi Perugia: difficile dire se la squadra umbra abbia sofferto di un certo appagamento ma contro lo Zenit Kazan non c’è praticamente mai stata partita. Finisce 0-3 (22-25, 20-25, 20-25) con i russi nettamente superiori nell’arco di tutta la sfida.
I russi affronteranno in finale domani pomeriggio alle ore 18 la Lube Civitanova per tentare di conquistare la quarta Champions League consecutiva nella loro quarta finalissima consecutiva.
È un 3-0 meno umiliante rispetto a quello subito lo scorso anno in finale, se non altro per un punteggio meno abissale ma non c’è mai stata davvero l’impressione che Perugia potesse fare propria la partita. I russi hanno avuto sicuramente il vantaggio di giocare nell’impianto di casa, la Basket Hall gremita all’inverosimile e anche quello di ave potuto riposare parecchio dopo la vittoria del titolo russo mentre Perugia si è trovata a dover gestire la finale pochi giorni dopo la finale decisiva per lo scudetto; ma trovare delle scuse sarebbe come curare la peste con l’aspirina. Lo Zenit è stato superiore in tutto, dall’inizio alla fine, sia sotto l’aspetto del gioco che dal punto di vista puramente numerico delle statistiche.
In attacco Leon e Mikhaylov sono stati semplicemente imprendibili e di sicuro la Sir non ha vissuto la sua giornata migliore sotto l’aspetto del gioco offensivo. Punto. La partita è tutta qui.
Da sottolineare alcuni aspetti cronistici: il break che porta i russi sul 2-6 nel primo set, la bella lotta punto a punto fino all’errore di Berger (16-17) che apre al lungo break e di fatto conclude l’unica fase di gioco in cui Perugia è sembrata in grado di giocarsela alla pari. Paurosa la serie di ace di Leon, tre consecutivi nel primo set e la serie di errori in attacco degli umbri che chiudono il set.
Nel secondo set nuovo break iniziale, altri ace di Leon ma soprattutto sale considerevolmente l’apporto di Mikhaylov con la difesa dei Block Devils che a poco a poco si sfalda sugli attacchi avversari. Lo Zenit vince in scioltezza (20-25).
Terzo set tale e quale al primo: Perugia pur con grande affanno riesce a restare aggrappata al punteggio fino al 14-15… poi i russi salutano e scappano con Mikhaylov, con i soliti ace, stavolta firmati da Anderson e con un Leon devastante da qualsiasi posizione e con qualunque appoggio. Finisce 20-25… ed è un peccato perché ci si era illusi che lo scudetto potesse aver dato gas alle ambizioni di Perugia che invece per il secondo anno di fila paga pegno a una squadra comunque notevolmente più forte.
Toccherà a Civitanova, stavolta, provare a ridimensionarla in finale ma per quello che si è visto sembra una Mission Impossible.
Sir Sicoma Colussi Perugia-Zenit Kazan 0-3 (22-25, 20-25, 20-25)
Sir Sicoma Colussi Perugia: Cesarini (L), Shaw 1, Russell 2, Zaytsev 7, Siirilä, Berger 4, Colaci, Atanasijevic 12, De Cecco, Anzani 4, Podrascanin 7. Non entrati: Ricci, Della Lunga, Andric. Allenatore Lorenzo Bernardi.
Zenit Kazan: Anderson 6, Volvich 7, Leon 19, Butko 1, Samoylenko 3, Verbov (L), Mikhaylov 18. Non entrati: Alekno, Yudin, Panteleymonenko, Alekseev, Kononov, Krotkov, Gutsayluk. Allenatore Vladimir Alekno.
Arbitri: Fabrice Colladis (Francia), Epaminondas Gerothodoros (Grecia).
Spettatori: 7000
Timings: 27’, 29’, 27’. Totale 1.23’.
Ace: 3-10
Muri: 7-4